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trapianto di endotelio http://www.associazionecheratocono.it/forum/viewtopic.php?f=15&t=1011 |
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Autore: | machi [ mercoledì 25 ottobre 2006, 17:34 ] |
Oggetto del messaggio: | trapianto di endotelio |
venerdì 3 novembre a Parma c'è un convegno sul trapianto di endotelio di cui aveva parlato Very in qualche post non ricordo dove. Da quello che ho capito è una tecnica nuova e promettente, lunedì vado a intervistare il chirurgo di Parma che li fa a Parma (dottor Macaluso) e vi faccio sapere. qui sotto il programma del convegno. IL TRAPIANTO DI ENDOTELIO E LA NUOVA CHIRURGIA LAMELLARE 09.00 Iscrizione - Benvenuti IL TRAPIANTO LAMELLARE ANTERIORE CON MICROCHERATOMO ALTK: Automated Lamellar Therapeutic Keratoplasty (M. Busin, C. Macaluso) - Indicazioni, strategie chirurgiche, strumenti - La chirurgia lamellare del cheratocono - Analisi passo/passo - Tips and tricks - Vantaggi e impatto sulla gestione del paziente: indicazioni, timing Imaging confocale e cheratoplastica lamellare L. Mastropasqua, introduzione e discussione di S. Gandolfi ALTK: procedura di nicchia o nuovo standard? Tavola rotonda con P. Brusini, G. Marchini e L. Fontana I risultati: osservazione alla lampada a fessura di pazienti operati 13.00 BUFFET IL TRAPIANTO DI ENDOTELIO DSAEK: Descemet Stripping Automated Endothelial Keratoplasty (C. Macaluso, M. Busin) - Evoluzione, strumenti e tecniche chirurgiche - Analisi passo/passo - Tips and tricks - Vantaggi e impatto sulla gestione del paziente: indicazioni, chirurgia bilaterale, cataratta associata Meccanismi di rigetto e trapianto endoteliale P. Rama, introduzione e discussione di J. G. Orsoni C’è ancora spazio per la PK negli scompensi endoteliali? Tavola rotonda con P. Brusini, G. Marchini e L. Fontana I risultati: osservazione alla lampada a fessura di pazienti operati 16.30 FINE LAVORI E CONSEGNA ATTESTATI [/url] |
Autore: | palmaad [ mercoledì 25 ottobre 2006, 19:41 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Molto interessante come argomento............... Sarei interessato anch'io. |
Autore: | machi [ venerdì 24 novembre 2006, 16:14 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Vi copio qui sotto l'articolo che ho scritto per la Gazzetta di Parma dopo avere intervistato Macaluso. Quello che non ho scritto è che ha già sperimentato il trapianto di endotelio in pazienti già trapiantati con cheratoplastica perforante che avevano una conta endoteliale bassa. XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Una nuova tecnica chirurgica che in Italia è stata sperimentata per la prima volta a Parma e che sta riscuotendo l’interesse dei maggiori esperti del settore, perché potrebbe costituire il futuro per molti pazienti la cui vista risulta seriamente compromessa. Se ne è parlato venerdì al Grand Hotel de la Ville al convegno “Il trapianto di endotelio e la nuova chirurgia lamellare. Una rivoluzione nel trapianto di cornea”. Come spiega Claudio Macaluso, della sezione di Oftalmologia dell’azienda ospedaliera-universitaria di Parma, il primo in Italia a effettuare un trapianto di endotelio nel luglio 2005, a solo un anno dai primi interventi del genere negli Usa, “la cornea, la lente più importante dell’occhio, è costituita da tre strati: il più esterno è l’epitelio, in mezzo c’è lo stroma e all’interno l’endotelio, poggiato sulla membrana di Descemet”. I problemi nascono se ci sono malattie che alterano la forma o la trasparenza della cornea. “Tra le malattie che modificano la forma della cornea la più diffusa è il cheratocono, che insorge in età giovanile; le malattie che causano una perdita della trasparenza sono molte e colpiscono invece soprattutto gli anziani: sono dovute di solito a uno scompenso endoteliale, perchè l’endotelio non svolge più le sue normali funzioni e quindi perde trasparenza”. Fino adesso, si poteva o sostituire completamente la cornea malata (cheratoplastica perforante), o sostituire solo la parte più esterna, epitelio e parte dello stroma (cheratoplastica lamellare). “Chi era colpito da malattie che causavano scompenso endoteliale doveva sottoporsi alla cheratoplastica perforante, cioè sostituire l’intera cornea” commenta Macaluso, “e, tenendo conto che spesso si tratta di pazienti anziani, la scelta non era sempre facile”. Con le nuova tecnica sperimentata e perfezionata proprio da Macaluso, invece, in anestesia locale viene sostituito solo l’endotelio, con un piccolo taglietto simile a quello dei vecchi interventi di cataratta. I vantaggi sui pazienti sono molti: “a differenza di quanto accade in un trapianto perforante, nel trapianto di endotelio la ferita non compromette la resistenza del bulbo, il recupero visivo è molto rapido (bastano pochi mesi contro i quasi due anni del trapianto classico) e i cambiamenti rifrattivi sono minimi. Anche per quanto riguarda il rischio di rigetto, pur con i pochi dati a disposizione finora, possiamo affermare che è al massimo uguale a quello del trapianto classico, ma probabilmente è inferiore”. La tecnica di Macaluso, perfezionata rispetto a quella utilizzata negli Usa, è ora utilizzata anche in altri centri italiani, ma ancora i trapianti di endotelio nel nostro paese sono meno di un centinaio. Almeno venti di questi sono stati effettuati a Parma. |
Autore: | machi [ martedì 29 maggio 2007, 15:23 ] |
Oggetto del messaggio: | |
dalla pagina della scienza della gazzetta di parma di ieri (non l'ho scritto io per evidenti conflitti di interesse... ) È il secondo anniversario dal primo trapianto di cornea “endoteliale” a Parma e Claudio Macaluso, della sezione di Oftalmologia della nostra azienda ospedaliera-universitaria, il primo in Italia, nel 2005, a effettuare questo tipo di interventi a solo un anno dai primi trapianti di endotelio negli Usa, può dirsi soddisfatto. "Sono ad oggi tutti positivi gli esiti dei 60 trapianti effettuati a Parma – spiega Macaluso - e il trend di richieste nella nostra clinica oculistica, diretta da Stefano Gandolfi, è in aumento. Possiamo contare anche su una banca regionale cornee, con sede a Bologna, che funziona bene e che ci permette una buona programmazione degli interventi". La tecnica di intervento, perfezionata da Macaluso con innovazioni che si sono concretizzate in un brevetto - che ha ottenuto l’estensione internazionale poche settimane fa - di proprietà dell’Università di Parma, consiste nella sostituzione del solo endotelio, lo strato più interno di cui è costituita la cornea, con un piccolo taglietto simile a quello dei vecchi interventi di cataratta. E i vantaggi, per i pazienti, sono davvero evidenti: l’anestesia locale, il recupero visivo molto rapido (pochi mesi contro i quasi due anni del trapianto classico), la ferita che non compromette la resistenza del bulbo, il basso rischio di rigetto dell’endotelio donato. "L’intervento si chiama DSAEK, ovvero Descemet Stripping Automated Endothelial Keratoplasty – spiega Macaluso, che recentemente ha presentato la sua tecnica all’American Academy of Ophthalmology e, nei mesi scorsi, al congresso europeo delle banche degli occhi a Bratislava – ed è indicato nei casi di scompenso corneale: le cellule endoteliali della cornea sono malate e non riescono più a mantenerla trasparente. L’idea del trapianto di endotelio nasce dal voler sostituire non l’intera di cornea, ma solo le cellule malate, con notevoli miglioramenti per i pazienti. La tecnica innovativa da noi sviluppata prevede l’utilizzo di un iniettore per inserire atraumaticamente nel ricevente il lembo di endotelio donato" Il futuro della ricerca in questo settore? "Perfezionare le strumentazioni utili per l’intervento, ma anche seguire altri filoni di ricerca" spiega Macaluso. "Stiamo guardando alla medicina rigenerativa e cioè alla terapia cellulare con cellule staminali, ma anche alla genetica molecolare, sia per comprendere i meccanismi ancora oscuri di alcune patologie e individuare degli step su cui si possa intervenire (per esempio con farmaci), sia per passare alla terapia genica vera e propria. Per queste ricerche collaboriamo con alcuni gruppi di "basic science": Graziella Pellegrini a Modena, “mamma” a livello mondiale della terapia con cellule staminali in oculistica; Luigi Bisceglia e Leopoldo Zelante per studi di genetica in particolare sul cheratocono". |
Autore: | mofdikiev [ martedì 5 giugno 2007, 22:58 ] |
Oggetto del messaggio: | molto interessante!!! |
Grazie per la buona notizia! Io sono stato operato vent'anni fa ed ora ho un basso numero di cellule endoteliali (il medico mi ha detto che, almeno per l'occhio sinistro, lo scompenso è vicino...)! dimmi che funziona anche sui già trapiantati e ti faccio un monumento! |
Autore: | machi [ mercoledì 6 giugno 2007, 8:34 ] | |||||||||
Oggetto del messaggio: | Re: molto interessante!!! | |||||||||
mi sembra proprio di avere capito che è stato già provato anche su pazienti già trapiantati... se leggi il mio post d novembre qui sopra lo avevo specificato quindi evidentemente me lo ha detto esplicitamente! |
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