Ciao a tutti mi chiamo Daniele, ho 24 anni e scrivo da Cagliari; anche io come tanti altri mi sono finalmente deciso a scrivere dopo aver letto decine di post. Così vorrei raccontare anche la mia di esperienza; per due motivi principali: uno è che spero sia davvero utile a qualcuno che disgraziatamente si trova o si è trovato nella mia situazione e due per avere, spero, un aiuto morale da parte vostra che come ho letto sul forum, sembra essere il punto forte di ognuno.
Tutto cominciò la sera del 3 maggio di quest’anno; al mio rientro da lavoro levo le lenti a contatto (morbide mensili) e “magicamente” dopo due anni che le portavo sento un lieve bruciore e un po’ di lacrimazione all’ OD, ma penso “sarà la stanchezza” e vado a letto. La mattina dopo mio malgrado i sintomi sono aumentati: fotofobia, lacrimazione accompagnata da un lieve dolore che devo dire la verità ho sottovalutato. Man mano che le ore passavano purtroppo tutto si accentuava così pure il dolore che a fine giornata era diventato lancinante. Solo la mattina del 5 maggio sono corso al pronto soccorso oculistico (dopo una notte di “inferno”) e la diagnosi è stata subito chiara: ulcera corneale da Pseudomonas poi confermata dal tampone corneale. Sono seguiti il ricovero d’urgenza e la terapia, massiccia a base di antibiotici in vena, “fiumi” di collirio ad ogni ora e le iniezioni parabulbari giornaliere. L’infezione a quanto pare fu particolarmente virulenta; nel giro di 12 ore l’ulcera si è estesa a più della metà della cornea e sarebbe progredita. Fortunatamente nel giro di qualche giorno è stata bloccata. Mi hanno dimesso dopo 10 giorni e ho continuato la terapia a casa “solo” con i colliri.
L’occhio a quel punto non era guarito per niente permaneva l’ulcera che si era bloccata, ma a questo punto doveva cicatrizzarsi e l’infezione se pur bloccata poteva riaccendersi. Per mio scrupolo ho deciso di prendere contatti con il centro malattie della cornea del San Raffaele di Milano (ho avuto il piacere di scoprire che sul forum è abbastanza conosciuto). Ho avuto la fortuna di avere un appuntamento con il Prof. Rama già il 20 maggio; così in tutta fretta volo a Milano e vado speranzoso all’appuntamento.
Come un fulmine a ciel sereno mi viene prospettata la possibilità che sull’occhio ci possa essere oltre allo Pseudomonas, anche una forma parassitaria: l’Acanthamoeba; non avevo mai sentito questa parola fino ad allora ma già la parola parassita mi incuteva terrore. Devo dire che il Professore e la sua Equipe hanno fatto molto per tranquillizzarmi; la situazione era critica; ma il solo fatto che mi è stato detto “tu non ti preoccupare di nulla, ci facciamo carico di tutto noi” ! E’ stato a dir poco confortante. Fatto sta che ho iniziato una nuova terapia a base di colliri disinfettanti e il solito antibiotico e atropina, prima una goccia ad ogni ora e via via sempre meno. (il sospetto dell’Acanthamoeba c’era e anche se il prelievo corneale ha avuto un esito negativo, ho comunque fatto questa terapia, ed è stato un bene credo) Sono seguite diverse visite di controllo in questi mesi e ad ognuna di esse l’ulcera regrediva molto lentamente. Devo dire che il percorso è stato un pò lungo e tortuoso (l’cchio spesso si arrossava sentivo fastidio, bruciore etc), ma alla visita del 20 luglio ho finalmente la splendida notizia che l’ulcera si è rimarginata. Al che mi viene dato un altro mese di terapia e l’appuntamento dopo le vacanze. Il 15 agosto ho interrotto completamente la terapia e il 31 ero lì puntuale ad aspettare il verdetto. Quello che è rimasto oggi dopo la tremenda infezione, è un leucoma corneale cioè l’appannamento della cornea che non mi permette di vedere assolutamente niente ma solo un immagine molto offuscata degli oggetti. Il Professore come è il suo solito straordinario mi ha spiegato che dovrò aspettare qualche mese e a metà novembre mi sottoporrà con molta probabilità ad una cheratoplastica perforante. In questi mesi è come se tutto si fosse fermato; ad aggravare la situazione c’è il fatto che l’OD era fino ad ora l’occhio messo meno peggio tra i due perché all’occhio sinistro vedo solo poco più di 1/10 (dalla nascita); è inutile dire che questo non mi permette di fare cose molto semplici e che prima facevo come guidare, leggere o lavorare. Per questo motivo confido molto nell’intervento, so dei rischi connessi ad esso e so del lungo post operatorio (tutto questo sapere è dovuto soprattutto a voi) ma, spero anche di poter tornare alla mia vita di sempre.
Per concludere; se arrivate a leggere questo significa che non vi ho annoiato, ho voluto raccontare la mia esperienza perché credo di aver superato me stesso, è stata dura, ho visto molti “sorci verdi” ma non mi sono abbattuto e spero di non farlo in futuro. Tra l’altro ho fatto le selezioni per la facoltà di infermieristica, aspetto le graduatorie che dovrebbero uscire domani. Qualcuno si domanderà come ho fatto a studiare; semplice, ho comprato una lente di ingrandimento. A tutti un grosso in bocca al lupo
Daniele
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