nino744
Utente anziano
Iscritto il: venerdì 23 settembre 2005, 21:39 Messaggi: 347
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Trapianto e visus finale con occhiali
Confusione E' questo che alberga nella mia mente Visus con occhiali scarso attualmente ,con lac ottimo Tollero poco le lac e pertanto sto valutando il trapianto Ma che note discordanti che leggo ; chi dice che il visus corretto diventa 6-10 chi 1-10 Il chirurgo non si sbilancia ,ma anche qua amici operati da esso ,hanno avuto visus ottimali Ma la confusione continua ,come la difficoltà a lavorare e leggere con degli occhiali Dura
_________________ diagnosi marzo 93 os 1/10 od 1/10 Con lac os 10/10 secondo stadio
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Betty74
Affezionato
Iscritto il: mercoledì 30 maggio 2007, 23:56 Messaggi: 791 Località: Cuneo
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Re: Trapianto e visus finale con occhiali
non ho esperienza diretta, ma credo non sia possibile valutare a monte l'astigmatismo post trapianto... almeno immagino che sia così, prova a chiedere forse può variare dal tipo di trapianto e dalle condizioni in cui ci arriva la cornea però nessun chirurgo può "stimare", ragionevolmente, quanto e se sarà possibile corregere con occhiali
_________________ Betty74 CHERATOCONO
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nino744
Utente anziano
Iscritto il: venerdì 23 settembre 2005, 21:39 Messaggi: 347
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Re: Trapianto e visus finale con occhiali
Troppa disinformazione Sono un secondo stadio completo ,inizio terzo ,cornea trasparente Avro' lamellare o profondo? Anche qua il chirurgo non si sbilancia Ed anche questa è una grandissima differenza Asserisce che opta per lamellare ma si riserva conversione durante intervento Mi sa' tanto di toto' truffa Mai gente che si impegna in modo chiaro e preciso All'avventura Non mi piace
_________________ diagnosi marzo 93 os 1/10 od 1/10 Con lac os 10/10 secondo stadio
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mondisommersi2
Utente attivo
Iscritto il: martedì 4 febbraio 2014, 21:10 Messaggi: 34 Località: Torino
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Re: Trapianto e visus finale con occhiali
Ciao Nino, A dire il vero, il rischio di conversione da lamellare a perforante in una tecnica DALK è la regola, poichè, tra le possibili complicanze intraoperatorie, esiste anche la possibilità che il substrato Descemet / Endotelio si laceri al punto da non essere più recuperabile. Partendo da tale premessa, è ragionevolmente ovvio che, laddove ci sia la possibilità (e in questo dipende molto la conformazione morfologica del cono insieme al "tipo" di deformazione che esso provoca nei confronti del doppio strato Endotelio / Descemet, vale a dire se tale strato è compromesso o salvabile), il chirurgo ovviamente preferisce sempre la tecnica lamellare a quella perforante. Se da un lato esistono strumenti diagnostici di elevata precisione, come la tomografia del segmento anteriore, dall'altro lato è anche vero che certe situazioni sono del tutto imprevedibili, come ad esempio la rottura delle due membrane (Descemet/Endotelio) in fase di scollamento dello stroma durante l'intervento lamellare (e questo a prescindere dalle specifiche tecniche di scollamento come la Bubblegum ad esempio).
Riguardo l'astigmatismo, come giustamente dice Betty è assolutamente incalcolabile a priori, poichè il difetto astigmatico accumulatosi dipende da troppi fattori tra loro strettamente congiunti, come ad esempio il modo in cui i due tessuti si integreranno tra di loro, l'andamento del periodo post'operatorio, ecc ecc. Certo, è possibile utilizzare alcune tecniche che puntano a minimizzare il più possibile il difetto, come ad esempio le suture antitorchiche che minimizzano la rotazione del lembo trapiantato lungo il proprio asse (la cornea tende a girare intorno a sè stessa), ma al di là di tutto stiamo sempre parlando dell'integrazione di due tessuti biologici, per cui le loro reazioni (ad esempio in termini cicatriziali o immunologiche) restano incognite.
In altre parole non mi sento di dare torto al tuo specialista (stando a ciò che hai riportato), in quanto, per i motivi che ti ho spiegato, non è assolutamente possibile stabilire a priori con assoluta certezza nè che tipo di intervento verrà svolto (quindi lamellare o perforante), nè quale sarà l'entità del tuo recupero visivo nonchè l'entità del difetto residuo.
La mia conclusione è che purtroppo, nel bene o nel male, fatte le proprie valutazioni e scelto il chirurgo da cui farsi operare, questa è una di quelle cose nella vita in cui bisogna solo avere fede.. e tanta tanta pazienza.
Spero di averti aiutato un minimo a chiarire i tuoi dubbi. Resto a tua disposizione.
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