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domande per igor sul rigetto immunologico http://www.associazionecheratocono.it/forum/viewtopic.php?f=15&t=543 |
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Autore: | Pa36 [ sabato 17 dicembre 2005, 18:39 ] |
Oggetto del messaggio: | domande per igor sul rigetto immunologico |
ciao a tutti ho aperto questo topic nella speranza che igor possa rispondere a qualche quesito sull'argomento rigetto immunologico. ed in particolare circa l'esatta consistenza del fenomeno, che a secondo delle fonti avrebbe un incidenza che va dal 10% al 25% , ma che ultimamente sembra superare ampiamente queste percentuali nei racconti dei nostri amici sottoposti ad innesto. personalmente mi piacerebbe che igor potesse spiegarci 1)le differenze prognostiche fra rigetto epiteliale e endoteliale, 2)quali sono le condizioni che possono favorirne l'insorgenza 3)in che misura incide se ben trattato sulla perdita endoteliale 4)in che percentuale attualmente interviene lo scompenso endoteliale 5) se esistono soggetti più predisposti di altri, e per quali motivi 6)quali sono le complicanze precoci e tardive sul lembo ospite 7)in che misura aumenta il rischio in caso di reinnesto quali sono le opzioni terapeutiche che si prospettano in caso di fallimento plurimo. 9)quando è necessario utilizzare tessuti tipicizzati, e con quali risultati. 10)quali sono le possibili cause del rigetto tardivo 11) curva del rischio ad anni di distanza dall'intervento. 12) quali sono i periodi nel postoperatorio di maggior insorgenza 13) quanto influisce l'età del ricevente sul rischio di sviluppare il rigetto scusate tutti per il numero delle domande,(sopratutti igor) ma credo che sia un argomento di estrema importanzaed interesse, che deve essere approfondito ,malgrado tutti noi non ne vorremmo nemmeno parlare. purtroppo esiste e fa parte degli aspetti più inquietanti della nostra patologia. |
Autore: | marta [ lunedì 19 dicembre 2005, 17:08 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Bravo Pa, anche a me interessa molto l'argomento!!!! |
Autore: | franalex [ giovedì 2 marzo 2006, 23:10 ] |
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Sai pa36, qualcuno ha detto che se si dovesse reinnestare una cornea non dovrebbero esserci rischi superiori a quelli del primo innesto, speriamo sia vero...Se comunque il rigetto portasse a diversi tentativi falliti, l'ultima spiaggia dovrebbe essere lla cornea atificiale, la cheratoprotesi mi pare di aver sentito...ma non ne sono sicuro. |
Autore: | Pa36 [ venerdì 3 marzo 2006, 10:29 ] |
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franalex ciao, a quello che mi risulta, se il reinnesto , avviene a seguito di rigetto, la percentuale di rischio aumenta , cosa che non avviene in caso di sostituzione del lembo, per scompenso endoteliale. la alphacor (cornea artificiale) è stata inpiantata, in alcuni pz anche in italia (rigetto plurimo con vascolarizzazione, ustioni, deficit limbari non risolvibili etc), buoni i risultati in termine di tolleranza biologica, scarsi quelli funzionali, in media qualche decimo. se vuoi saperne di più http://www.saluteeuropa.it/news/2002/140602_4.htm |
Autore: | franalex [ venerdì 3 marzo 2006, 12:39 ] |
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Ciao pa36, un'altra cosa: i tessuti tipizzati, le cornee tipizzate sono cornee compatibili con il sistema immunitario del paziente, ad esse si ricorre in casi estremi, in soggetti con elevato rischio di rigetto. |
Autore: | Pa36 [ venerdì 3 marzo 2006, 12:58 ] |
Oggetto del messaggio: | |
si ma, su i risultati vi è molto dibattito alcuni, (anzi la maggioranza), ritengono che tipicizzare i tessuti non porti sostanziali miglioramenti alla casistica degli innesti di cornea. |
Autore: | franalex [ venerdì 3 marzo 2006, 13:16 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Dici? Forse sono meno informato di te, ma non mi risulta questo... , io so che le cornee tipizzate vengono distribuite dalle banche degli occhi e assegnate ai pazienti ad elevato rischio di rigetto... Comunque se le cose stanno così, allora è meglio optare per la lamellare se è possibile, dove i rischi di rigetto sono molto minori , e dopo un certo periodo, anche se lungo, ci si può ritenere al sicuro da questo rischio, perchè quando l'epitelio del donatore è stato completamente sostituito da quello del ricevente, e quando i cheratociti del ricevente hanno diciamo "preso possesso del territorio" migrando nel lembo e colonizzandolo, le probabilità di rigetto sono (quasi) sicuramente nulle, come dice l'articolo sulle cellule staminali del dottor Rama, e comunque, come dice la scheda sulla cheratoplastica lamellare profonda che c'è in questo sito, non ci sono rigetti non trattabili... Sono le cellule endoteliali (quelle che tra l'altro stimolano più facilmente la risposta immunitaria) che, nelle cheratoplastiche perforanti, non potendo riprodursi, rimarranno per sempre in larga maggioranza quelle del donatore... |
Autore: | Pa36 [ venerdì 3 marzo 2006, 13:23 ] |
Oggetto del messaggio: | |
guarda io avevo letto un'articolo che non trovo più di diego ponzin (banca degli ochhi di mestre) dove scriveva quello che ti ho detto. questo comunque non vuol dire che tale procedura non porti risultati in alcuni casi, ma la medicina è fatta di grandi numeri. |
Autore: | franalex [ venerdì 3 marzo 2006, 13:36 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Guarda ho trovato adesso un link interessante in cui si parla sia di Diego Ponzin sia delle cornee tipizzate, se vuoi vederlo vai in google e scrivi queste tre parole: Diego Ponzin tipizzate, e ti compare proprio quel link... |
Autore: | loris [ venerdì 3 marzo 2006, 21:09 ] | |||||||||
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pa36 confermo cio scritto da te che mi e stato riferito sia dal mio grande oculista che alla visita di controllo presso la clinica della cornea del .dott.Rama |
Autore: | franalex [ venerdì 3 marzo 2006, 21:30 ] |
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Beh allora secondo me è meglio lasciar perdere, perchè se il rigetto è avvenuto al primo tentativo, a maggior ragione avverrà al secondo e agli altri se il rischio aumenta... |
Autore: | Pa36 [ venerdì 3 marzo 2006, 22:52 ] |
Oggetto del messaggio: | |
calma franalex ,aumentato rischio non significa assolutamente fallimento certo del trapianto, il rigetto quasi sempre è controllabile compreso quello endoteliale, e fino a che non si verifica una vascolarizzazione, la prognosi è da considerarsi favorevole. in ogni caso parliamo di percentuali molto ma molto basse. |
Autore: | luke [ venerdì 3 marzo 2006, 23:47 ] | |||||||||
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scusate ragazzi se mi intrometto in questo documentatissimo dibattito sul rischio di rigetto...ma mi permetto di farvi una domanda: ma a cosa serve? voglio dire non è che rischiate di farvi delle paranoie sull'argomento? non voglio dire che non sia utile, ma secondo me può esserlo solo nel caso che stia parlando di ck iniziali che devono valutare se fare o meno il trapianto (cosa che per fortuna la maggior parte dei chirurghi seri sconsiglia appunto perchè qualche rischio lo comporta sempre); ma nei casi come il tuo pa, secondo me rischia di diventare un alibi per non affrontare l'intervento; intendo dire che va rimandato fino a quando la vita è accettabile, ma quanto non lo è più è meglio non pensarci troppo e mettersi in lista con tanto ottimismo senza pensare troppo agli inconvenienti che possono capitare; ma a quanti in percentuale tocca rifare il trapianto? e poi sta storia della cornea artificiale...ma chi ce l'ha??? io vi suggerisco di pensare positivo, affidarvi agli specialisti giusti che con meno di un'ora di intervento ritornate nuovi. |
Autore: | franalex [ sabato 4 marzo 2006, 0:04 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Scusami luke, ma secondo me è anche giusto porseli questi problemi, è meglio non fare come lo struzzo che infila la testa nella sabbia. |
Autore: | Pa36 [ sabato 4 marzo 2006, 10:28 ] |
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capisco cosa vuoi dire luke e ti do ragione in un certo senso. discuterne ha senso, ma si rischia di crearsi degli spauracchi, che in realtà non esistono quasi. purtroppo io personalmente non riesco a non approfondire alla morte gli argomenti che mi toccano da vicino (lo so è una malattia e sono consapevole anche di questo). tuttavia, credo che anche nascondersi dietro il "non so" sia un po' infantile anche se rari, questi problemi potrebbero interessare tutti noi. ed io sento sempre il bisogno di scoprire cosa c'è dopo. per quel che riguarda la cornea artificiale, ne sono state impiantate circa una decina in italia fortunatamente tutte su pz che avevano subito ustioni corneali (niente ck), infine il mio alibi a cui accenni non è dato dal timore dei possibili incidenti di percorso, ma dal fatto che nonostante sia molto avanzato questo occhio veda ancora benino, certo vedessi uno o due decimi, non avrei dubbi. in ogni caso non mi sembra di aver mai fatto del terrorismo, sul trapianto, anzi ho sempre mantenuto una condizione equilibrata. |
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