luna21
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 30 aprile 2012, 19:36 Messaggi: 273
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Re: Understanding Keratoconus
Se c'è qualcuno che ha dimestichezza con la lingua inglese, può sintetizzare il contenuto della ricerca segnalata da Giulio? Grazie
_________________ Unisciti a chi procede a testa alta, anche se ha gli occhi pieni di lacrime.
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giulio87
Nuovo iscritto
Iscritto il: lunedì 15 ottobre 2012, 15:09 Messaggi: 2
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Re: Understanding Keratoconus
Provo a fare un riassunto direttamente io, almeno per quello che ho inteso dai contenuti della presentazione. Premetto che non sono un biochimico o medico, né tanto meno un tecnico in materia. La presentazione prende inizio introducendo gli studi che sono stati intrapresi negli ultimi trent'anni, individuando le tre principali caratteristiche associate alla patologia: assottigliamento della cornea, danni a livello cellulare dovuti a processi ossidativi ed instabilità della cornea. La ricerca si chiede come queste tre peculiarità siano relazionate l'una all'altra. L'assottigliamento della cornea è principalmente dovuto allo sbilanciamento tra la produzione di collagene e la formazione di enzimi degradativi. La seconda caratteristica patologica del cheratocono sono i danni ossidativi. Esposizione a raggi ultravioletti, strofinamento meccanico degli occhi o modificazioni agli organuli interni alle cellule detti mitocondri, conducono alla formazione di specie ossido-reattive (ROS) e azoto-reattive (RNS) che in una cornea sana sono limitate in concentrazione da enzimi antiossidanti. In una cornea malata, invece, tali enzimi funzionano “male” e contribuiscono ad aumentare tali specie anziché ridurle. Il suddetto aumento danneggia i tessuti corneali generando un aumento degli enzimi degradativi che assottigliano la cornea. Si approfondisce inoltre l'effetto dei mitocondri nella produzione di specie ossido-reattive e azoto-reattive. I mitocondri sono le batterie della cellula eucariota. Il DNA mitocondriale si differenzia dal DNA del nucleo della cellula in quanto si compone di un numero molto inferiore di geni ed è trasmesso solo da parte di madre. Tale DNA mitocondriale è suscettibile ai danni da ossidazione ed i suoi meccanismi di riparazione sono deboli. Gli studi dimostrano che il numero di geni mitocondriali difettosi in una cornea malata è statisticamente maggiore rispetto ad una cornea sana. Questo DNA mitocondriale danneggiato aumenta la produzione di ROS/RNS, la cellula produce meno energia, perde le sue funzioni e velocizza la morte della cellula. Un'analisi di confronto, a parità di condizioni ambientali, su cellule corneali normali e su altre portatrici di cheratocono, ha evidenziato proprio un'alta produzione di ROS/RNS, elevati danni al DNA mitocondriale, con conseguente indebolimento delle funzioni degli organuli e velocizzazione della morte delle cellule. In conclusione le cellule cheratoconiche sono più sensibili allo strofinamento degli occhi, alla luce ultravioletta, ad atopie ed allergie e a difficoltà di adattamento a lenti a contatto, perché non riescono a reagire a questi fenomeni efficientemente come le cellule delle cornee normali. La terza caratteristica patologica è l'instabilità della cornea. In una cornea sana gli strati di lamelle che compongono lo stroma sono molto organizzati e robustamente interconnessi. Nella cornea cheratoconica tali strati e lamelle sono distribuite confusamente e non organizzate. Inoltre le cornee normali sono munite di fibrille trasversali che ancorano la parte anteriore della cornea con lo stroma sottostante attraversando la membrana di Bowman. La cornea cheratoconica presenta un numero sostanzialmente inferiore di queste fibrille d'ancoraggio. Le conseguenze di queste caratteristiche sono che la cornea è soggetta a scivolamenti e stiramenti che fanno si che non si abbia un substrato stabile per la crescita delle cellule. In conclusione lo studio evidenzia che le tre caratteristiche patologiche della cornea affetta da cheratocono sono mutuamente interagenti e dunque conoscendole si possono trovare dei punti d'intervento. Il contrasto alla sovrabbondante attività enzimatica non è ancora stato studiato a fondo e si stanno cercando degli inibitori atti a tale scopo. E' fortemente sconsigliata l'assunzione di nicotina in quanto questa aumenta l'attività degli enzimi degradativi, quindi sarebbe saggio per un cheratoconico non fumare. Per bloccare la formazione di ROS/RNS è consigliabile proteggere gli occhi da sorgenti ambientali quali raggi ultravioletti, atopie, allergie e strofinamento. Raccomandazioni ai pazienti cheratoconici sono quindi di proteggersi dalla radiazione ultravioletta con occhiali e lenti a contatto e che le lenti a contatto che si portano siano confortevoli, in quanto stati infiammatori dell'occhio generano danni ossidativi. Inoltre è importante lubrificare spesso gli occhi con lacrime artificiali ed, in caso di allergie, usare gocce anti-infiammatorie per ridurre al minimo la necessità di strofinarsi gli occhi. Un'altra raccomandazione è di assumere cibi che contengano molti antiossidanti come verdura a foglia verde e verdure colorate (pomodori, peperoni). Per contrastare l'instabilità della cornea, lo studio consiglia di assumere cofattori che promuovano la produzione di collagene (il più sano possibile) come acido ascorbico, manganese, rame, lisina, prolina. La slide riassuntiva dei possibili interventi è al minutaggio 27:12 della presentazione.
Spero di essere stato utile a chi è interessato a saperne un po' di più sulla nostra patologia. Se riscontrate errori, mancanze o inesattezze aggiungetele pure. Consiglio comunque di guardare il video della presentazione perché, anche se non si capisce interamente il commento vocale, alcune immagini sono auto-esplicative e facilitano di molto la comprensione.
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