P.Lorenzi
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Iscritto il: venerdì 16 settembre 2016, 23:53 Messaggi: 15
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Alla scoperta del cheratocono: come avere una diagnosi
Non esistono purtroppo indici prognostici certi riguardo alla evolutività della malattia tuttavia, la formulazione di un giudizio può essere tentata da oculisti esperti in questo specifico campo e che abbiano avuto modo di osservare migliaia di casi, sulla base di dati clinici e statistici (età di insorgenza, stadio all’insorgenza, sesso, malattie correlate oculari e sistemiche, gravidanza e menopausa).
LA DIAGNOSI PRECOCE E’ FONDAMENTALE !!!
La diagnosi, un tempo era basata eminentemente sulla clinica (Oftalmometria di Javal e biomicroscopia, sempre di fondamentale importanza) ma si avvale oggi di strumenti più sofisticati che ci consentono una maggiore precisione e precocità diagnostica anche nel monitoraggio della evoluzione e del comportamento biologico della malattia, quali:
Topografia o Mappa corneale
Pachimetria ad ultrasuoni ed ottica
Topo-Aberrometria
Microscopia confocale
Posta la diagnosi, si procede con la stadiazione che secondo Krumeich e Coll. prevede 4 stadi e si basa sulla entità dell’astigmatismo, sul potere diottrico o curvatura corneale, sulla trasparenza e sulla pachimetria corneale. A tal proposito occorre sottolineare la difficoltà, valida per tutti i sistemi classificativi proposti, di “stadiare” la malattia la quale può presentare caratteristiche parametriche differenziali tali da porre in diversi stadi lo stesso cheratocono del medesimo paziente a seconda del parametro considerato. In questo l’esperienza dell’Oculista è fondamentale per prendere le giuste decisioni terapeutiche.
STADI DI KRUMEICH (hanno solo valore didattico ed esistono innumerevoli varianti e stadi cosiddetti “discrepanti” :
I) Miopia e\o astigmatismo < 5 D;K reading < 48 D; pachimetria > 500 micron .
II) Miopia e\o astigmatismo > 5D ma <8D;K reading < 53D; tachimetria > 400 micron.
III) Miopia e\o astigmatismo > 8D ma <10D; K reading > 53D; pachimetria 200-400 micron.
IV) Refrazione non misurabile; K reading > 55D; cicatrici corneali; tachimetria < 200 micron.
Il Cheratocono è la prima causa di cheratoplastica (Trapianto di Cornea) in Italia e in Europa, seconda negli USA; chiaramente e per fortuna, non tutti i pazienti affetti da tale patologia necessitano del trapianto corneale perché la decisione riguardo al trattamento dipende dallo stadio evolutivo della malattia e dal quadro clinico complessivo (acuità visiva e correggibilità ottica dell’astigmatismo secondario, trasparenza corneale, tollerabilità alle lenti a contatto).
Si distinguono in generale dunque 2 classi di cheratocono:
- Cheratocono in fase refrattiva in cui è presente un astigmatismo sufficientemente regolare , anche associato a miopia , che può essere corretto con occhiali ; se l’astigmatismo diventa più irregolare o l’ametropia aumenta si deve ricorrere all’uso di lenti a contatto per raggiungere un visus ottimale.
- Cheratocono in fase chirurgica per il quale occhiali o lenti a contatto non sono più sufficienti a correggere il deficit visivo o non sono ben tollerati ed è quindi necessario ricorrere all’ intervento di cheratoplastica lamellare o perforante a seconda dei casi e dei parametri clinico-diagnostici. Dr. Cosimo Mazzotta
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