l'argomento è un pochino complesso ed articolato, richiederebbe sicuramente molto tempo per essese affrontato
cercherò comunque di chiarire (spero di riuscirvi), almeno le cose
più importanti che bisognerebbe sapere per acquisire un minimo di confidenza con la topografia corneale.
questa è la mappa corneale del mio occhio sinistro:
la qualità non è eccelsa ma di meglio non sono riuscito a fare.
Shot at 2007-08-17
il primo step nella topografia corneale è rappresentato dagli anelli di placido (i cerchi luminosi che potete osservare durante l'esame).
il riflesso corneale catturato dal software consente una fedele riproduzione della morfologia corneale.
la mia mappa è elaborata secondo l'algoritmo assiale che insieme al tangenziale rappresentano le metodiche quotidianamente utilizzate per la diagnosi la stadiazione e lo screening del cheratocono.
l'algoritmo assiale tuttavia presenta dei limiti ed appare notevolmente approssimativo nella riproduzione dettagliata fuori dalla zona 3mm (centro corneale).
per questo motivo l'elaborazione tangenziale è ritenuta il golden standard per la topografia nel cheratocono.
da notare che una mappa del solito occhio riprodotta secondo i due algoritmi, mostrerà una diversa immagine ma identici dati numerici.
a fianco della mappa troverete un gradiente di colori che va dal blue al rosso , è la scala colorimetrica scelta per l'elaborazione:
la mia è in scala assoluta come potete leggere sotto la barra colorata.
potrete incontrare anche la scala normalizzata e aggiustabile.
l'immagine topografica dei colori eseguita in scale diverse spesso ci induce in errore facendoci temere un falso repentino peggioramento.
LE SIGLE SIM-K
(simulated keratometry)
sotto questa sigla viene trascritto il potere diottrico medio del meridiano più curvo (in rosso) e del meridiano a lui perpendicolare (in blu).
in alcune topografie talvolta potrebbe cambiare colore e ordine delle sigle.
nel mio esempio abbiamo sim-k 48.46 @8° (meridiano più curvo)
sim-k 45.36 @98° (il suo perpendicolare)
il valore in gradi preceduto dalla @ o eventualmente da ax° indica l'angolo di inclinazione dei meridiani, infatti come potete notare. la mappa è suddivisa in 360° e l'intervallo di questi nei due meridiani risulta sempre pari a 90°.
la terza sigla 46.91 (avg) non è altro che la media fra i due valori sopra.
a fianco l'esame riporta con analoghe caratteristiche i valori dei meridiani in zona 3-5-7 mm
idem per gli emimeridiani.
L'ASTIGMATISMO
(CYL)
in fondo ad ogni riquadro (sim-k meridiani ed emimeridiani), preceduto da cyl è indicato l'astigmatismo risultante nelle relative misurazioni.
si intuisce che il cilindro ( nel mio caso è di 3.10d) è la risultante della sottrazione dei due poteri diottrici.
alcune topografi corneali quando il quadro è compatibile con ck , provvedono automaticamente ad uno screening dell'ectasia.
nei riquadri in basso evidenziati dal colore rosso troviamo:
AK = 56.77d indica la curvatura ed il potere apicale del cono.
agc = 7.86dmm indica il grado di ripidità dell'apice corneale.
si= è una valutazione di alcuni parametri fra i due emisferi inferiore e superiore della cornea in quanto la loro assimetria è tipica del ck.
kpi=100% indica la probabilità di trovarci di fronte ad un ck.
A= la porzione d'area interessata dall'ectasia
D=diametro medio del cono
p.0 = coordinate del baricentro del cono ossia posizione rispetto al centro corneale.
rnd =indice di rotondità (0 è il valore dato ad un cerchio perfetto)
infine i dati pupillari ed il diametro (white to white) della cornea.
alcune topografie riportano anche il valore corneale medio (il mio 47.23D)
(il potere corneale medio di una cornea normale è di circa 42/45D.
mi sarò sicuramente scordato molte cose importanti al limite faremo una seconda puntata.