… anche il mio caso. Salve, sono Silvia, anni 40, Prato, kc bilaterale: os cicatriziale, od un po’ meglio ma non abbastanza. Ho digitato la parola cheratocono ed è apparso questo forum: bella idea, grazie. Ho letto molti dei vostri interventi e così sono venuta a conoscenza di quanto non sapevo, e mi avete indotta a riflettere. Sinceramente fino ad oggi non avevo sentita la necessità di approfondire l’argomento kc, forse perché l’ho accettato da subito (oltre 16 anni fa, nonostante un inizio piuttosto traumatico), ed ho imparato a conviverci senza dovermene o volermene troppo preoccupare, senza lasciare che influenzasse negativamente la mia esistenza; certo non dimenticandomene -sapete bene che non è poi così facile
, né trascurandolo: semplicemente non permettendo che divenisse un peso insostenibile. Il kc all’os venne diagnosticato nel 1989. Ci vedevo bene prima di allora e non portavo occhiali, nemmeno “da riposo” (ricordo di averlo fatto per un breve periodo alle elementari, causa astigmatismo). Nel 1989 stavo completando la mia tesi di laurea quando improvvisamente mi accorsi di non riuscire più a focalizzare le parole con l’os. Di lì a poco il kc fece gentilmente visita anche all’od. Allora sostenevano che gli occhiali non fossero di aiuto nel mio caso, ed in effetti le prove fatte non mi permettevano di vedere bene. Considerate la tesi, il fatto che sono una lettrice accanita (mi sono chiesta se avessi affaticato troppo i miei occhi: voi che ne pensate?)… insomma indossai lac gas permeabili. Fu un delirio: non le tolleravo, mi schizzavano fuori dalle orbite così o le perdevo oppure mi si incollavano negli angoli interni o nella parte superiore dell’occhio. Decisi di non arrendermi, e variando alcune caratteristiche, finalmente riuscii a trovare lac a me adatte. Con i dovuti accorgimenti ho portato le lac per oltre 16 anni, con la massima tranquillità. Negli ultimi anni ho sofferto di occhio secco (per ovviare a questo sono state sufficienti le lacrime artificiali), e recentemente ho avuto alcune difficoltà di messa a fuoco causa spostamenti delle lac. Inoltre, riguardo cause e conseguenze, ho il colon irritabile, sono carente di ferro (diciamo pure anemica), e il test per le intolleranze alimentari ha rilevato un basso livello di magnesio (ne ho dovuto assumere). Nel dicembre 2003 la prima lesione all’os. Il 19 luglio e 16 agosto 2005 le ultime. L’os non tollera più la lac, il leucoma è molto esteso, si evidenziano una grande cicatrice e/o piccole e “antiche” altre (7 oculisti 7, mi hanno visitata in questo mese di ferie). Adesso potrei provare a modificare la lente, però tutti dicono che, ho fatto sì bene a portare lac procrastinando l’operazione a quando fosse divenuta inevitabile, ma il momento del trapianto è giunto! Ho letto cosa alcuni pensano in merito. Scrivo qui per confrontarmi con voi, in serenità. In particolare mi piacerebbe conoscere i dettagli delle esperienze di qualcuno dei miei paraggi, e di quanti abbiano già affrontato l’intervento o siano in procinto di farlo (come è il decorso? Quali le possibili conseguenze e complicazioni? Differenze fra trapianto lamellare e perforante, ecc…). Chiedo anche notizie in merito al Prof. Aldo Caporossi (mammadipaziente lo ha recentemente incontrato, mi pare), al quale mi avrebbero indirizzata: quali sono le modalità ed i tempi per una visita con lui? Insomma è giunto il momento che scelga il chirurgo al quale affidarmi (accettasi consigli). Grazie per l’accoglienza e per le opinioni che vorrete darmi, anche se faccio veramente fatica a leggere il pc (che oltretutto ha problemi di connessione!), quindi non posso promettervi frequenti contatti: farò del mio meglio. Permettetemi di concludere con tre pensieri Tao (3 come gli occhi a nostra disposizione: non dimentichiamo il terzo, non noi):
Ogni sentiero è l’unico possibile. Malgrado la varietà dei percorsi, un solo sentiero potremo scegliere.
E’ bene avere un fine verso il quale dirigersi; ma dopotutto quello che conta è il cammino.
Una torre di nove piani inizia su un mucchio di terra. Un viaggio di mille miglia inizia dai tuoi piedi.