Dal Giornale di Monza
16 marzo 2010
..sono sempre più over 75 gli organi che arrivano alla "Banca degli occhi"
di Monza, la prima e la più all'avanguardia struttura pubblica che si occupa
di "banking" di tessuti dal 1998.
L'anno scorso il record l'ha segnato un donatore che si era spento a 101 anni,
lasciando le sue cornee a disposizione di qualcuno che avrebbe così
potuto uscire dalla condizione di cecità.
Non avendo però passato i rigorosi test di idoneità il primato di
anzianità l'ha strappato un 98enne, le cui corneee (ancora in buonissimo
stato nonostante l'età) sono state impiantate con successo su un giovane in
lista di attesa.
In totale negli ultimi tre anni sono state ben 800 le corneee che provenivano
da donatori che superavano i 75 anni d'età.
Non sono mancati donatori giovanissimi (il più piccolo era un bimbo di solo un anno)
con l'impianto con successo di cornee di un piccolo di sei anni su un paziente
affetto da cheratocono.
L'età anagrafica della cornea non deve necessariamente corrispondere con
quella di chi la riceverà.
"L'anzianità del donatore è solo uno dei parametri che teniamo in considerazione
durante la valutazione dei tessuti - spiega il Direttore del Centro ospitato
all'interno del San Gerardo di Monza, ma del tutto autonomo Marino Campanelli -
e insieme alle altre caratteristiche contribuiscono alla scheda di valutazione finale".
Il meccanismo di verifica è stato inventato proprio dal centro di eccellenza monzese,
che ha presentato i risultati del sistema per la qualifica di qualità durante
un convegno Europeo.
All'avanguardia è anche la strumentazione di cui si avvale il laboratorio per le analisi,
la "clean room".
"Dal 2005 disponiamo di questa sala che è prima in Europa in cui si preparano i farmaci
e si espongono le cornee per valutarle - rivela Campanelli, che dirige lo staff di 12
persone tra biologi, tecnici di laboratorio e infermieri - abbiamo in tutto meno di 40
giorni di tempo dal prelievo dei tessuti al trapianto".
Durante questo periodo le cornee vengono analizzate, valutate, colorate, poi - se passano anche
i controlli microbiologici - sono pronte per trovare un "nuovo padrone".
Non tutti i tessuti donati infatti sono reputati idonei, ma passano al vaglio
circa la metà.
"Delle 2174 arrivate nel 2009 da 40 ospedali di tutta la Regione - ne abbiamo distribuite
secono le liste di attesa 959 di cui 730 con intervento perforante e le restanti con un impianto
lamellare".
Quelle scartate non vanno buttate, ma restano fondamentali per sperimentare
nuove tecnologie e per migliorare le riuscite dei trapianti.
"L'indirizzo è ovviamente al settore di ricerca - precisa Campanelli - ancora tanto si può fare per scoprire
metodi di itervento e conservazioni più precisi".
Grazie all'attività del centro, che fornisce le cornee ai centri di trapianto del
territorio, ogni anno quasi un migliaio di persone che avevano cecità parziali
o totali a seguito di malattie come il cheratocono, infezioni da herpes aggravatesi
o malformazioni genetiche come la cornea guttata, possono uscire dal tunnel buio
e ritrovare la vista.
Un dono misterioso che spesso è prezioso e lungo più di un secolo.
Diana Cariani
__________Maxmax
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