nuove tecnologie per la cataratta anche dopo il trapianto
buone prospettive per chi dopo il trapianto deve anche sottoporsi all'operazione di cataratta...
da un'agenzia di stampa scientifica:
Cataratta: a Milano si parla delle nuove tecnologie
Sono sempre più nuove e sofisticate le tecniche che permettono di intervenire precocemente e in modo personalizzato sulla cataratta, garantendo risultati spesso eccezionali (in alcuni casi anche 15 decimi a 80 anni per pazienti che da giovani non avevano tale capacità visiva).
A fare il punto della situazione è un convegno arrivato alla settima edizione e chiamato Refractive on-line (
http://www.refractiveonline.it), il Congresso Internazionale di Oculistica in programma dal 15 al 17 settembre all'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Fra le tecnologie innovative presentate c'è un sistema computerizzato messo a punto da Humanitas, che consente al chirurgo di calcolare con precisione assoluta le caratteristiche della lente da inserire al posto del cristallino. Informazioni preziose che guidano il medico durante l'intervento e che permettono di offrire al paziente una visione ottimale cancellando difetti residui come astigmatismo, miopia ed ipermetropia.
"Oggi per la cura della cataratta - spiega Paolo Vinciguerra, responsabile dell'Unità Operativa di Oculistica di Humanitas e segretario scientifico della Società italiana di chirurgia della cataratta e refrattiva - si utilizzano nuove lenti personalizzate, non più uguali per tutti, ma diverse a seconda delle necessità del paziente, del tutto simili al cristallino per morfologia e caratteristiche ottiche. Si tratta di lenti variamente colorate che, tenendo conto dei fattori clinici dell'individuo, filtrano i raggi solari ultravioletti dannosi per la retina. Inoltre la loro forma asferica, più curva nel centro e piatta ai bordi, adattandosi a quella naturale della cornea permette una visione migliore in qualsiasi situazione, anche al buio. Queste lenti possono essere anche multifocali, ossia capaci, proprio come il cristallino naturale, di mettere a fuoco sia da lontano che da vicino. Ma è soprattutto grazie ad una precisa e preventiva misurazione dei parametri biomedici (ad esempio, diametro e spessore della cornea, caratteristiche della pupilla, distanza fra cornea ed iride ecc.) che il paziente, dopo l’operazione, può permettersi di non portare più gli occhiali e recuperare addirittura una vista "da ventenne".
Un nuovo e sofisticato sistema di calcolo grazie ad un software messo a punto in Humanitas, migliora sensibilmente la precisione dell'intervento e consente di determinare con esattezza prima dell’operazione le caratteristiche della lente da inserire. Anche nei casi in cui questo calcolo è più difficile, ad esempio nei pazienti trapiantati, già operati di cataratta, con laser, o affetti da gravi patologie della cornea". Tutti questi progressi, che mettono a disposizione della chirurgia materiali e tecnologie sempre più avanzate, in alcuni Paesi come gli USA portano addirittura i medici a considerare l'intervento sulla cataratta una soluzione per correggere anche altri difetti visivi. "Personalmente - conclude Vinciguerra - non condivido questa visione. Credo tuttavia che, se si è affetti da cataratta, convenga intervenire il prima possibile, perché le nuove tecniche permettono un completo recupero della vista".
Humanitas