Cita: Pegaso cammina, anzi corre verso la quarta edizione di un premio nato per dare voce al mondo sommerso delle malattie rare e che ogni anno aggiunge un tassello alle espressioni con cui raccontare il tema malattia. E nella costellazione di Pegaso, questo cavallo immaginato per sfidare persino gli Dei, quest’anno entra la musica. Dopo il disegno, la pittura, la scultura, la narrativa, la fotografia e gli spot, per immaginare i sentieri attraversati da chi soffre di una malattia rara adesso si potrà utilizzare anche la musica: una canzone, un’aria, una composizione, una melodia. Il tema del concorso è: "In cammino". Cos’altro è la malattia, infatti, se non un lungo percorso sul quale si snoda il proprio vissuto e sul quale si sospende tutto? Forse un sottile filo da equilibrista su cui riscrivere la propria storia e inventarla da capo. E’ sempre un cammino la malattia, e anche quando sembra arrestare tutto, in realtà, ci catapulta su strade difficili, ripide, mai asfaltate e sempre ciottolose, ma costretti a camminare. Ed è il racconto in parole, musica o immagini che chiediamo di questo viaggio, la fotografia di queste strade, sulle quali è possibile incontrare anche la speranza. Dunque le opere dovranno parlare di questo luogo che, in fondo, comincia come un "non luogo" che è il viaggio di chi deve affrontare la malattia, della lotta che serve in tutto questo tempo per riconoscerla e per riconoscervi poi se stessi. In cammino è poi anche raccontare gli incontri fatti per strada, soprattutto quando questa strada diventa una roccia su cui inerpicarsi, dell’assenza di gradini, di rampe su cui poggiarsi, del dolore delle mani nude sulle rocce. Ma è anche il racconto dello sguardo che la roccia offre dall’alto, di quello sguardo pieno di umanità che quel viaggio ha reso a chi lo ha attraversato e di come, a volte, su quella strada può accadere di incontrare qualcuno, di poter moltiplicare il coraggio. Chiediamo quindi di narrare quel tratto di strada per come ognuno l’ha vissuto, o semplicemente, l’ha immaginato, perché ogni viaggio raccontato, possa restituirci i mille angoli da cui si può pensare un cammino. |