Cari cheratoconici, ho fatto il crosslinking con riboflavina e UVA a
Dresda lunedi' scorso e vorrei raccontarvi la mia esperienza e darvi
alcune informazioni che penso possano essere utili. Benche'la tecnica
sia considerata ancora sperimentale, qui a Dresda non c'e' piu'
bisogno di passare per comitati etici e burocrazie varie. Io ho
telefonato per prenotare una visita preliminare, che mi e' stata
fissata due settimane dopo. Durante questa visita viene misurato, tra
le altre cose, lo spessore della cornea che deve essere sopra i
400-450 micron. Questo e' l'unico parametro veramente discriminante,
se la cornea non e' abbastanza spessa il trattamento non si puo'
fare. Ovviamente la cornea deve essere libera da ulcere o
cicatrici. In tutto la visita dura un paio d'ore, mi sono parsi tutti
molto competenti, e con strumentazione d'avanguardia. L'operazione e'
stata fissata un paio di settimane piu' tardi, soprattutto perche' io
volevo prima fare un po' di vacanza, ma praticamente non ci sono liste
di attesa, ci si puo' operare nel giro di pochi giorni. Il numero di
telefono per prenotare la visita e' quello della infermiera che
gestisce il tutto: Sandra Kostov +49 (0)351 458 3196,
sandra.kostov@uniklinikum-dresden.de . L'infermiera parla inglese
oltre che tedesco e risponde volentieri anche alle email. Potete
trovare parecchie informazioni sul sito della clinica universitaria
http://augen.uniklinikum-dresden.de , e sul cross-linking in
particolare visitate
http://augen.uniklinikum-dresden.de/seite.asp?ID=154
Benche' l'operazione sia fatta in day-hospital (si dice cosi'?) per
i pazienti non residenti a Dresda (ossia quasi tutti) consigliano di
prenotare una stanza nel residence della clinica alla modica cifra di
15 euro a notte per almeno 3 giorni. L'operazione in se' e' veramente
cosa da poco, qualche goccia di anestetico nell'occhio, poi sotto il
microscopio fanno il raschiamento dell'epitelio. L'effetto e'
abbastanza strano, ti vedi questa spatola che gratta sull'occhio, ma
non senti niente, e quasi ti sembra che il medico stia facendo
finta. Subito dopo un laser a diodo bianco viene fissato con lo scotch
(davvero!) sul microscopio e, mentre il medico te lo punta sulla
pupilla, ti somministrano alcune gocce gialle ogni cinque minuti. Il
tutto dura 40 minuti. Alla fine ti mettono una pomata, una benda e te
ne torni a casa. Consigliano di pernottare a Dresda perche' ci
vogliono tre o quattro giorni perche' l'epitelio si riformi, e fino a
quel momento ti controllano una volta al giorno per assicurarsi che
non ci siano infezioni. Appena svanisce l'effetto dell'anestetico
l'occhio fa proprio male e, nonostante gli antidolorifici in dosi
massicce (ibuprofen a 400 mg), si fatica a dormire la prima notte. A
parte il fastidio di mettersi le pomate e di tenere l'occhio chiuso,
il dolore svanisce entro il secondo giorno, e permane un po' di
bruciore fino a quando l'epitelio e' richiuso completamente. Dopo si
continua per tre settimane con un po' di gocce di cortisone e lacrime
artificiali. La spesa e' intorno ai 500 euro per entrambi gli occhi, a
cui si deve aggiungere una cinquantina di euro per dormire e il
viaggio. Si prevedono visite di controllo dopo 1, 3, 6 e 12 mesi. Per
pazienti stranieri si possono comunque contrattare controlli meno
frequenti, o addirittura di non farne per niente, purche' l'oculista
di fiducia sappia il fatto suo. I pazienti stranieri possono
esplicitamente chiedere di effettuare la visita di controllo e, se e'
il caso, l'operazione lo stesso giorno, il che minimizza le spese e la
noia. Altre cose importanti da sapere: non si possono portare lenti a
contatto per 15 giorni prima della visita e per 1-2 mesi dopo, a
seconda di quanto ci mette la cornea a riaggiustarsi. In realta', se
se ne ha bisogno per lavorare, e' possibile dopo un mese rimettersi le
lenti vecchie che, anche se magari non saranno piu' ottimali, comunque
non pregiudicano il buon esito dell'operazione e la possibilita',
quando tutto si e' stabilizzato, di rifarne di nuove.
E' vero che ancora non si sa se ci siano effetti collaterali a lungo
termine, ma mi sentirei di consigliare a tutti coloro che hanno una
cornea sufficientemente spessa, e soprattutto quelli agli inizi, di
farsi l'operazione e mettersi il cuore in pace per almeno dieci
anni. Finora, tra tutti i pazienti operati a Dresda (alcune centinaia
dal 1997), solo in pochi casi e' stato necessario ripetere
l'operazione dopo alcuni anni, in tutti gli altri casi, l'intervento
ha bloccato ogni ulteriore sviluppo del cheratocono. Da notare che e'
sempre possibile fare un trapianto se poi davvero non funzionasse a
lungo termine. Addirittura a gennaio e' stato operato il primo
paziente con occhio trapiantato, per stabilizzare la cornea innestata
che aveva iniziato, dopo 18 anni, a presentare di nuovo il
cheratocono.
Sono disponibile per ulteriori chiarimenti anche in privato,
per trasformare questo post in un articolo per il sito,
insomma, ditemi voi, io sono qua!
Tiziano
PS: dimemticavo una cosa interessante, ho chiesto al primario a Dresda
perche' una tecnica che sembra cosi' promettente fatichi cosi' tanto a
entrare nella pratica clinica e debba ancora passare per le pastoie
delle sperimentazioni dopo quasi 10 anni di esperienza. Lui sostiene
che, trattandosi di una tecnica veramente low-cost (pochi euro il
costo della riboflavina, poche decine di euro il costo dei diodi), non
si sono trovate case farmaceutiche che abbiano interesse a
sponsorizzarla, e quindi tutto passa solo attraverso i congressi e le
pubblicazioni scientifiche, che ovviamente non sono il canale ottimale
per raggiungere le migliaia di oculisti che hanno in osservazione la
gran parte dei cheratoconici. Che tristezza!