marta
Sostenitore AMC
Iscritto il: martedì 23 agosto 2005, 19:01 Messaggi: 3764 Località: Genova
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Qualche minuto ma ne vale la pena...
Da un anno a questa parte sono diventata ancora più sensibile e quando ho rcevuto questa ho piagnucolato un pò...rischiando di far spostare la mia doppia lac!
QUALCHE MINUTO MA NE VALE LA PENA...
A una cena di raccolta fondi
per una scuola che serve i disabili
mentali, il padre di uno degli
studenti fece un discorso che nessuno
di coloro che partecipavano
avrebbe mai dimenticato. Dopo aver lodato
la scuola e il personale
dedito, fece una domanda: "Quando influenze esterne non interferiscono
dall'esterno, la natura di tutti è perfetta. Mio figlio Shay, tuttavia,
non può imparare le cose che imparano gli altri.
Non può capire le
cose come gli altri.
Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio
figlio?"
Il pubblico fu zittito dalla domanda.
Il padre continuò. "Io
ritengo che, quando un bambino come Shay,
fisicamente e mentalmente
handicappato viene al mondo, si presenta
un'opportunità di realizzare
la vera natura umana, ed essa si
presenta nel modo in cui le altre
persone trattano quel bambino". Poi
raccontò la storia che segue: Shay
e suo padre stavano camminando vicino a un
parco, dove c'erano alcuni
ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball. Shay
chiese:
"Credi che mi lascerebbero giocare?" Il padre di Shay sapeva
che la
maggior parte dei ragazzi non volevano un ragazzo come lui
nella
squadra, ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato
permesso
giocare, la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza
di cui
aveva molto bisogno, e un po' di fiducia nell'essere accettato
dagli
altri, nonostante i suoi handicap. Il padre di Shay si avvicinò a uno
dei
ragazzi sul campo e chiese se Shay poteva giocare, non
aspettandosi un granché in riposta. Il
ragazzo si guardò attorno, in
cerca di consiglio e disse: "Siamo
sotto di sei e il gioco è
all'ottavo inning. Immagino che possa stare
con noi e noi cercheremo
di farlo battere all'ultimo inning".
Shay si avvicinò faticosamente
alla panchina della squadra, indossò
una maglietta della squadra con
un ampio sorriso e suo padre si sentì
le lacrime negli occhi e una
sensazione di tepore al cuore. Il
ragazzo vide la gioia di suo padre
per essere stato accettato. In
fondo all'ottavo inning, la squadra di
Shay ottenne un paio di basi,
ma era ancora indietro di tre. Al
culmine del nono e ultimo inning,
Shay si mise il guantone e giocò nel
campo giusto. Anche se dalla sua
parte non arrivarono dei lanci, era
ovviamente in estasi solo per
essere nel gioco e in campo, con un
sorriso che gli arrivava da un
orecchio all'altro, mentre suo padre lo
salutava dalle gradinate.
Alla fine del nono inning, la squadra di
Shay segnò ancora. Ora, con
due fuori e le basi occupate, avevano
l'opportunità di segnare la
battuta vincente e Shay era il prossimo,
al turno di battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e
perso l'opportunità
di far vincere la squadra? Sorprendentemente, a
Shay fu assegnato il
turno di battuta. Tutti sapevano che gli era
impossibile colpire la
palla, perché Shay non sapeva neppure tenere
bene la mazza, per non
dire coglierela palla. Comunque, mentre Shay
andava alla battuta, il lanciatore,
capendo che l'altra squadra stava
mettendo da parte la vincita per far sì che
Shay avesse questo
momento, nella sua vita, si spostò di alcuni passi
per lanciare la
palla morbidamente, così che Shay potesse almeno
riuscire a toccarla
con la mazza. Arrivò il primo lancio e Shay girò
la mazza a vuoto. Il
lanciatore fece ancora un paio di passi avanti e
gettò di nuovo
lentamente la palla verso Shay. Mentre la palla era in
arrivo, Shay
girò goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente
sul terreno,
dritta verso il lanciatore.
Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel
punto, ma il lanciatore
raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente
lanciarla al primo che
copriva la base e squalificare il battitore.
Shay sarebbe stato fuori
e questo avrebbe segnato la fine della
partita. Invece, il lanciatore raccolse la palla e
la lanciò proprio
al di là della testa del primo in base, fuori dalla portata dei
compagni di
squadra. Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i
giocatori
cominciarono a gridare: "Shay, corri in prima base! Corri in
prima!"
Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì
ad
arrivare in prima base. Corse lungo la linea, con gli occhi
spalancati e pieno di meraviglia. Tutti gli gridarono: "Corri alla
seconda, alla seconda,
ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor
più goffamente verso la
seconda, ansimando e sforzandosi di
raggiungerla. Quando Shay curvò
verso la seconda base, la palla era
fra le mani del giocatore giusto,
un piccoletto, che ora aveva la
possibilità per la prima volta di
essere lui l'eroe della propria
squadra. Avrebbe potuto lanciarla
alla seconda base per squalificare
il battitore, ma comprese le
intenzioni del lanciatore e anche lui
gettò intenzionalmente la palla
in alto, ben oltre la portata della
terza base. Shay corse verso la
terza base in delirio, mentre gli
altri si spostavano per andare alla
casa base. Tutti gridavano: "Shay,
Shay, Shay, vai Shay".
Shay raggiunse la terza base, quello opposto a
lui corse per aiutarlo
e voltarlo nella direzione giusta, e gridò:
"Shay, corri in terza!
Corri in terza!" Mentre Shy girava per la terza
base, i ragazzi di
entrambe le squadre e quelli che guardavano erano
tutti in piedi e
strillavano: "Shay, corri alla base! Corri alla base,
sali sul
piatto!" Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come
l'eroe che
aveva segnato un 'grand slam' e fatto vincere la sua
squadra.
Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le lacrime che
ora gli
rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le squadre aiutarono
a
portare in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità.
Shay non
superò l'estate e morì in inverno, senza mai scordare di
essere stato
l'eroe e di aver reso suo padre così felice, e di essere
tornato a
casa fra il tenero abbraccio di sua madre per il piccolo eroe del
giorno!
E ora, una piccola nota alla storia: Noi tutti spediamo
migliaia di
barzellette per email senza pensarci due volte, ma quando
si tratta
di inviare un messaggio sulle scelte di vita, la gente ci
pensa due
volte prima di condividerlo. Nel cyberspazio circolano
liberamente le
oscenità, le volgarità e le scene crude, ma le
discussioni pubbliche
sulla decenza vengono troppo spesso soppresse
nelle scuole e sui
posti di lavoro.
Se state pensando di inoltrare
questo messaggio, con ogni probabilità
state filtrando le persone
sulla vostra lista dei contatti,
distinguendo fra quelle 'appropriate'
e quelle che no. Bene, la
persona che ve l'ha inviato ritiene che
tutti possano fare la
differenza. Noi tutti abbiamo ogni giorno mille
opportunità di
aiutare a realizzare "l'ordine naturale delle cose".
Tutte le
interazioni apparentemente futili fra due persone ci
presentano
un'opportunità: passeremo questa piccola scintilla d'amore
e umanità
o perderemo l'opportunità di illuminare la giornata di
coloro che
sono meno abili di noi, e lasciare il mondo più freddo, nel
farlo?
Un saggio una volta disse che ogni società viene giudicata da
come
tratta i propri meno fortunati. Cari saluti davvero commossi.
_________________ Marta
Siamo tutti angeli con un'ala soltanto...solamente abbracciandoci riusciremo a volare!
TRAPIANTO PERFORANTE OS: 22-12-2005 TRAPIANTO PERFORANTE OD: 06-02-2009
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