CRONACA InviaStampaRicoverati per cataratta contraggano un'infezione che si veicola attraverso l'acqua
Sequestrato dai Nas il reparto di oculistica. La Procura apre un'inchiesta
Voghera, infezione in ospedale
cinque pazienti perdono un occhio
Il direttore sanitario: "Un evento molto raro ma non infrequente"


Medici in ospedale
PAVIA - Ricoverati nell'ospedale di Voghera per un semplice intervento di cataratta, cinque pazienti hanno perso un occhio per colpa di un'infezione batterica contratta in corsia. Il reparto di oculistica dell'ospedale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo antisofisficazioni. In meno di ventiquattro ore dagli interventi, il batterio pseudomonas ha aggredito le cornee dei pazienti costringendo i medici a rimuovere un bulbo oculare a cinque ricoverati; ad un sesto operato è stato risparmiato un secondo intervento, ma da quell'occhio non vedrà più.

"Siamo profondamente dispiaciuti per quanto è successo", ha commentato Domenico Vlacos, direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Pavia. "Lo pseudomonas è un batterio cattivo, difficile da debellare, che può essere presente negli ospedali e si veicola attraverso l'acqua. In questo caso ha provocato danni ad organi feriti in seguito agli interventi chirurgici. Un evento molto raro, ma non infrequente".

Del caso si sta occupando la Procura di Voghera. I sei pazienti, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, sono stati trasferiti da Voghera al Policlinico San Matteo di Pavia dove hanno subito il secondo intervento di rimozione del bulbo. Anche il Policlinico San Matteo ha chiuso a scopo precauzionale la sala operatoria di Oculistica, attivando le procedure di profilassi previste per evitare il proparagarsi dell'infezione.

Mercoledì scorso i pazienti erano stati operati a Voghera dal professor Aldo Tafi, primario di Oculistica. L'intervento di cataratta comporta un ricovero in day hospital: si entra in ospedale al mattino e si esce nel tardo pomeriggio, salvo complicazioni. Purtroppo i problemi sono insorti già nella notte successiva agli interventi. "Il batterio era particolarmente virulento, non rispondeva ai farmaci", spiegano i medici. "Abbiamo dovuto rimuovere il bulbo e avviare una terapia per debellare l'infezione".

I familiari dei pazienti che hanno perso la vista stanno valutando se rivolgersi alla magistratura; probabilmente avvieranno un'azione comune contro l'ospedale. Del caso si sta occupando anche la Regione Lombardia: "Ho già chiesto - ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani - un rapporto ufficiale sull'accaduto all'Azienda Ospedaliera di Pavia. Vogliamo esaminare gli atti per fare totale chiarezza su quanto è accaduto".

(24 aprile 2007)

ho letto l'articolo sul sito di repubblica...

che dire? all'idea che nei prossimo 2 mesi dovrò andare in sala operatoria 2 volte nn è che queste notizie facciano molto piacere....

stasera mi sono vista tutti TG sono senza parole........

Scandaloso .
Trovo assai contraddittorie le parole del direttore: "rischio molto raro ma non infrequente" e che vuol dire? se è raro deve necessariamente essere infrequente.
Preoccupante soprattutto il fatto che nessuno dei pazienti operati quel giorno è stato risparmiato... chissà perchè ma mi ritorna in mente un certo articolo sugli strumenti chirurgici scadenti presi a buon mercato .

siamo realisti , siamo tutti essere umani e sono cose che possono capitare

Sono anche io un sostenitore di questa tesi, ma una cosa è parlare di un eventuale errore della "mano" del chirurgo (che facendo tutti gli scongiuri purtroppo può capitare), e tutt'altra questione è la mancanza di igiene, fondamentale prima di qualunque intervento chirurgico.
Tutti i pazienti operati lo stesso giorno hanno contratto la medesima infezione... quindi non si è trattato di un caso sporadico, ma di una negligenza vera e propria del personale! Queste cose non devono capitare.

CIAO

Economici, di pessima qualità e magari non sterilizzati fra un intervento e l'altro... c'è da stare allegri

ho letto anch'io qualcosa sugli strumenti chirurgici a basso costo, mi pare sull'espresso della settimana scorsa a proposito di bisturi cinesi...

Era proprio quello a cui mi riferivo.

CIAO

In questo caso non credo che ci sia errore da parte del chirurgo. Sono assolutamente convinto che si tratta di errori nella procedure di sterilizzazione degli strumenti chirurgici, purtroppo queste cose possono succedere quando non si rispettano i protocolli, non voglio neppure parlare di strumenti a basso costo, purtroppo la politica di contenimento dei prezzi nella sanità può dare anche questi risultati.
In un recente incontro con il chirurgo che mi deve operare di menisco ho fatto una serie di domande, alle quale il chirurgo ha risposto in modo esaustivo, ma con un'aria molto preoccupata (forse pensava che fossi un ispettore o qualcosa di simile).