Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Ciao, Mimì, sono passati 14 anni, ma resterai sempre nei nostri cuori. Restano le tue canzoni... Non ti dimenticheremo.
Minuetto -1973-
E' un'incognita ogni sera mia... Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no! E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho! Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no! Le mani tue, strumenti su di me, che dirigi da maestro esperto quale sei...
E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà per una notte... ... E cresce sempre più la solitudine, nei grandi vuoti che mi lasci tu!
Rinnegare una passione no, ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te. Troppo cara la felicità per la mia ingenuità. Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...
So - no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua... ... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua...
E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai! Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu, il resto di una gioventù che ormai non ho più... E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia, ora ammetto che la colpa forse è solo mia, avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.
Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai. Io non so l'amore vero che sorriso ha... Pensieri vanno e vengono, la vita è così...
_______Maxmax
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lunedì 11 maggio 2009, 22:35 |
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magghy
Utente attivo
Iscritto il: sabato 1 marzo 2008, 13:30 Messaggi: 89 Località: fondi lt
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
SEI STATA LA PIU' GRANDE E RESTERAI SEMPRE NEL MIO CUORE GRAZIE PER QUELLO CHE CI HAI LASCIATO. MAGGHY
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martedì 12 maggio 2009, 10:14 |
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cinzia
Socio AMC
Iscritto il: domenica 11 marzo 2007, 15:37 Messaggi: 1757 Località: MILANO
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
... è anche la mia canzone preferita di Mia Martini... e nel 1973 avevo dieci anni ....ma ....la cantavo e avevo il 45 giri..... forse prevedevo il mio futuro nei rapporti sentimentali... ...sempre tormentati....... ..... http://www.youtube.com/watch?v=bWbCPgt5a9g
_________________ ''La voce dei malati è spesso un sussurro. La voce dei malati rari è quasi silenzio. Insieme possiamo farci ascoltare: entra nel GdL !'' Cinzia Di Nicola
http://www.youtube.com/watch?v=Wct1OE1Yl5M
CHERATOCONO
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martedì 12 maggio 2009, 13:36 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Riporto un testimonianza di quel giorno triste..... La Mercedes grigia delle pompe funebri si fa largo in mezzo alla piccola folla. Un bambino con la gommina sui capelli e il papillon della domenica resta impalato davanti al cancello di via Liguria 2, casetta di due piani color caffelatte, neppure un fiore sui balconi, un grande pino sull' angolo del giardino di ghiaia. Abitava lì, a Cardano al Campo, in un paesotto alle porte di Varese, una cantante famosa, solitaria e sfortunata. E lì è morta, stroncata probabilmente da un infarto, Mia Martini, vero nome Domenica Berté, 47 anni. E' stata trovata ieri alle 13 ma la sua morte risale almeno a 24 ore prima: le punte delle dita già bluastre, la pelle della schiena arrossata, i primi segni della decomposizione. Aveva un rivolo di sangue uscito dal naso. Ma quel segno, che in alcuni casi potrebbe segnalare assunzione di cocaina, secondo gli inquirenti, non ha alcun significato particolare. "Non è stato un suicidio", dicono sicuri i carabinieri. E quando gli uomini della Scientifica escono dall' appartamento del secondo piano, dopo aver messo i sigilli alla porta, fatto i rilievi fotografici, perquisito le tre stanze più servizi, in mano non hanno niente. "Non c'era nessuna boccetta di barbiturici o simili - assicurano - nessun segno di droga, nessuna lettera". Il sostituto procuratore di Busto Arsizio, Luca Villa ha già disposto per martedì l' autopsia ma l' ipotesi più probabile, al momento, è che si sia trattato di morte naturale: un ictus, un infarto, un malore. Aveva l' espressione serena", dirà Beppe Nocera, un discografico amico, all'uscita di casa. "E' stato lo stress a consumarla", confermerà il padre della cantante, Giuseppe Berté. E, anticipando le domande dei cronisti, aggiungerà: "Io non ho visto buchi sulle braccia, né bottigliette. Per quello che me ne intendo, è stato il cuore". Mia Martini era tornata a casa mercoledì sera, alla fine di una torunée. Avrebbe dovuto partire di nuovo ieri sera, diretta stavolta a Salerno e i primi di giugno avrebbe dovuto partecipare al festival Viva Napoli. Ma quando Nando Sepe, il suo manager, ieri mattina alle 9 ha suonato al campanello ancora senza nome non ha avuto risposta. Ha insistito, ma niente. Allora si è rivolto alla padrona di casa, Francesca Bernasconi, che vive al piano di sotto. Insieme hanno provato a citofonare di nuovo, quindi a telefonare, infine ad aprire la porta con il paio di chiavi di scorta. Ma la porta era chiusa dall'interno. Allora hanno telefonato a Giuseppe Radames Berté, il padre della cantante, e gli hanno chiesto di andare a Cardano. Da Cavaria, dove il padre di Mia vive insieme alla seconda moglie, è meno di mezz' ora di macchina. Giuseppe Berté è arrivato e ha suggerito di chiamare i vigili del fuoco. Alle 12.50 i pompieri sono entrati nell' appartamento forzando una tapparella. Mia era distesa sul letto, scalza, addosso una tuta grigia. La mano destra era sul tavolino accanto al letto, la sinistra giù, a penzoloni. Per terra c'era un'agenda, un quadernetto con i numeri di telefono di Mia. La segreteria telefonica lampeggiava, da tempo i messaggi non venivano ascoltati. Racconta il padre, preside in pensione del liceo classico di Busto: "L' ultima volta l' ho vista giovedì, è venuta a pranzo a casa nostra. Era serena e tranquilla, aveva trovato la sua strada". Un ricordo lontanissimo il carcere per droga, acqua passata anche il rancore verso il padre che l' aveva abbandonata bambina. "Aveva preso questa casa per stare vicino a me - conferma il signor Berté - gliela avevamo trovata noi". In via Liguria Mia era andata ad abitare dal primo di aprile, anche se già da tre mesi aveva richiesto la residenza nel comune di Cardano al Campo. I vicini di lei sanno poco: la vedevano arrivare con la Citroen verde scuro targata Milano, chiudersi in casa con le tapparelle abbassate. L' unico segno che lei fosse lì, era la macchina, che anche adesso è parcheggiata di fronte alla casa: dentro una bottiglia di acqua minerale, giornali vecchi, la base del telefono cellulare. Il trasloco non era finito: "Mia - spiega il padre - doveva ancora portare qui tutti suoi mobili, sono sparsi per l' Italia". Ed è per questo che l' appartamento era in grande disordine: casse ancora da sballare, abiti in giro, biancheria ammucchiata. Sono le 16 quando la Mercedes delle pompe funebri si avvia verso l' obitorio dell'ospedale di Busto. Sulla strada c' è molta gente che applaude. Si sparge la voce che sono in arrivo Renato Zero e la sorella di Mia, Loredana Berté. Ma all'obitorio si presentano solo i genitori, il discografico, il manager. Zero è partito da Roma, ma arrivato a Linate ha preferito dirigersi a casa di Loredana. Il funerale è già stato fissato per giovedì nella chiesetta di San Giuseppe, a Busto, appena fuori dall'ospedale. In serata, i giornalisti che aspettavano a Milano sotto casa della sorella di Mia Martini, Loredana Berté, hanno potuto raccogliere solo le sue urla. Con lei c'erano la cantante Aida Cooper e Renato Zero che facendosi interprete del dolore della Berté ha dichiarato: "C'è morta una sorella. Vi preghiamo di rispettare il nostro dolore che è molto, molto privato. Stiamo tutti molto male, siamo davvero distrutti". Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una vita per dimenticarla. Charlie Chaplin
_________Maxmax
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martedì 12 maggio 2009, 21:09 |
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marta
Sostenitore AMC
Iscritto il: martedì 23 agosto 2005, 19:01 Messaggi: 3764 Località: Genova
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Mi ero persa questo post....una grandissima cantante....personalmente quando ascolto "Gli uomini non cambiano" mi vengono i brividi...
_________________ Marta
Siamo tutti angeli con un'ala soltanto...solamente abbracciandoci riusciremo a volare!
TRAPIANTO PERFORANTE OS: 22-12-2005 TRAPIANTO PERFORANTE OD: 06-02-2009
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giovedì 14 maggio 2009, 23:01 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Ciao, Mimì, sono passati 15 anni, sei sempre vicino a noi. Con le tue canzoni, la tua musica, la tua voce.... Non ti dimenticheremo. _________Max Vorrei una volta per sempre, fare un po di chiarezza sulla scomparsa di Mimì. Mimì, aveva da tempo un fibroma uterino curabile chirurgicamente, ma lei aveva paura e si curava solo con farmaci tra cui il cortisone. E' per questo che era ingrassata e la voce per cantare doveva "spingerla". Cardano al campo non è il paese delle meraviglie, ma Mimì si era da pochi mesi trasferita nella sua nuova casa. Aveva in progetto un nuovo tour e un nuovo album, infatti aveva provini e cassette con vari motivi. Aveva detto ai pochi amici che prima del tour di giugno li voleva per ritrovarsi nella sua nuova dimora. Non fece in tempo. Nessuno la chiamò, nessuno la cercò. A suonare alla porta era il suo manager, che doveva portarla in provincia di Salerno per il concerto "numero zero" del tour. Era riversa nel letto, con il braccio verso il telefono, le cuffie in testa con la sua musica che suonava. Probabilmente a fermargli il cuore è stato un miscuglio di medicine e psicofarmaci. Non lo sapremo mai. Mimì diceva sempre che se fosse morta avrebbe voluto essere cremata e le ceneri disperse nel suo mare. Ma la Legge vietava disperdere le ceneri. Le sue ceneri ora riposano nel cimitero di Pallanza. A me piace ricordarla con il suo sorriso. Non è vero che non era solare. Era diventata selettiva. Quelle persone che al suo funerale piangevano, erano quelle che avevano iniziato a distuggere la vita di Mimì. Dicevano che portava jella, si toccavano le palle quando la incontravano. Ecco, Mimì le aveva cancellate dalla sua vita. Con gli amici era solare, allegra, piena della voglia di vivere. Con tutti gli altri no. E quello che fa più male ancora oggi è che a iniziare con queste dicerie ed a insistere erano stati dei "colleghi". Nessuno lo vuole dire, chi non lo sa, o chi fa finta di niente. Iniziò tutto con un incidente di auto mentre viaggiava la comitiva di Mimì. Questa "collega" incrociando Mimì e Loredana iniziò a dire che Mia portava sfiga. Insistendo nel mondo musicale: si veste di nero, capelli neri... e come dovrebbe essere una donna Bagnarota? Poi un altro "collega" insistette molto con questa storia. Fu il principio della fine. Voglio solo credere alle persone che hanno voluto bene a Mimì. Quelle che lei ringraziava per esserle state vicine. E sono: Dori Ghezzi, Mina, Ornella Vanoni, Renato Zero. Mimì dissero, morì povera. Era una donna molto "forte". Spesso litigava con i suoi impresari e con le case discografiche. Ne cambiò molte. Dieci. Alla sua morte si fecero avanti molti creditori. Un suo padrone di casa di milano:"mi doveva 100 milioni"... Un suo manager: "mi doveva 150 milioni", mentre al fisco dissero che era in arretrato con 40 milioni.... Totale circa 350 milioni di allora.... Tanto che il papà rinunciò all'eredità, e le sorelle l'accettarono con il limite di non intaccare i propri beni. Comunque bastò un primo disco postumo per sistemare i "debiti", poi ne seguirono altri e i diritti di autore... Non sapremo mai cosa successe quando cremarono Mimì, occorreva il permesso di due familiari ma solo il papà mise una firma. Il 17 maggio fu cremata. Non fecero in tempo a fermarli. Quando i carabinieri arrivarono, di Mimì erano rimaste solo le ceneri... Ma questa è un'altra storia che racconterò più avanti. __________MaxMax
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sabato 8 maggio 2010, 23:53 |
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cinzia
Socio AMC
Iscritto il: domenica 11 marzo 2007, 15:37 Messaggi: 1757 Località: MILANO
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
una storia di ordinaria follia Massimo, raccontaci tutto quello che sai .... l'hai conosciuta personalmente? forse Mia Martini aveva la spiegazione a tutto il male che le è stato fatto http://www.youtube.com/watch?v=mb6Zp-bS ... re=related"Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui senza serietà, come fosse niente... sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta segue il mondo ciecamente quando la moda cambia, lei pure cambia continuamente e scioccamente... Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo, un punto sei, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo, non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più... Sai, la gente è sola, come può lei si consola, e non far sì che la mia mente si perda in congetture, in paure inutilmente e poi per niente... Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo.. Un punto sei, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo... Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più... Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero...davvero di più.."(Almeno tu nell'Universo - testo Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio)
_________________ ''La voce dei malati è spesso un sussurro. La voce dei malati rari è quasi silenzio. Insieme possiamo farci ascoltare: entra nel GdL !'' Cinzia Di Nicola
http://www.youtube.com/watch?v=Wct1OE1Yl5M
CHERATOCONO
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domenica 9 maggio 2010, 8:21 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Sicuramente starai cantando anche in cielo, buon concerto, Mimì...
______Maxmax
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domenica 9 maggio 2010, 22:18 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
"Vorrei dire alcune cose anch'io su Mimì. Intanto, che troppe cose inesatte sono state dette sul suo conto, anche nello special di Minoli. Date approssimative, imprecisioni che per chi come me la conosceva balzavano all'orecchio come una nota stonata. Per esempio è stato detto che vivesse a Gallarate invece che a Cardano al Campo, da due anni invece che da pochi mesi, forse nemmeno due. Si continua con questa ipotesi della morte per droga, quando nell'ambiente tutti sanno bene che Mimì aveva un grosso fibroma all'utero che stava cercando di curare con un cocktail di farmaci molto pesanti da sopportare per chiunque, tra cui cortisonici (ecco perchè negli ultimi tempi risultava piuttosto gonfia). Era un tentativo che stava facendo nella speranza di evitare un intervento chirurgico che la spaventava per diverse ragioni. Ma torna molto più comodo parlare di droga e di solitudine, fa più effetto certamente di un fibroma. E poi non mi risulta che la gente muoia di droga soprattutto nell'ambiente musicale. E' che dei morti degli altri ambienti non si parla perchè non importa a nessuno se "il ragionier Giustini" muore di overdose. I casi di artisti italiani credo che siano praticamente inesistenti. Mimì non è morta per droga e nemmeno per tristezza. Piace molto questa idea di una Mia Martini schiacciata dalla tristezza. Certo, le mancava l'amore, ma non aveva nessuna voglia di innamorarsi, diceva che quando l'amore ti coinvolge una volta nella vita puoi ritenerti un privilegiato. E lei aveva amato profondamente Fossati, ma mi spingo oltre: lo era ancora, tenacemente fedele col suo cuore di donna calabrese. Come le vedove di una volta. Posso anche affermare che era una donna molto allegra, molto ironica, rideva spesso e la sua era una risata contagiosamente aperta, solare, musicale. La musica era tutto per lei. In quel periodo aveva appena terminato le prove di un tour che sarebbe iniziato proprio in quei giorni. Non fu il padre a preoccuparsi perchè non la sentiva da qualche giorno, ma il suo manager con il quale aveva un appuntamento per partire alla volta di un concerto, credo il primo del tour previsto. Era molto contenta per i suoi progetti, compreso un disco di inediti al quale stava già pensando. Stava già selezionando le canzoni ascoltando una grande quantità di materiale. Lo so bene,anche perchè tra le sue cose c'era anche una cassetta che le avevo dato io. Non più di dieci giorni prima della sua morte ci fu una lunga telefonata tra noi, durante la quale, oltre a raccontarmi con entusiasmo i suoi progetti, mi preannunciava, invitandomi, una festa che avrebbe organizzato i primi giorni di giugno per inaugurare la sua nuova casa in cui si era appena trasferita. Aveva un forte senso dell'amicizia, io posso dire di essere stato privilegiato da questo. A molti dell'ambiente piace tanto dire che era così triste. In realtà era diventata estremamente selettiva, dopo gli anni in cui molti colleghi che abbiamo visto ipocritamente piangenti al suo funerale, avevano contribuito al suo isolamento toccandosi le palle al suo passaggio. Lei si ricordava tutto, sapeva perfettamente come si erano svolti i vergognosi anni della famosa cosiddetta "jella". Quindi semplicemente ignorava molte persone, chiudendosi in un mutismo che veniva volentieri scambiato per distrazione, astrazione, tristezza. Invece era solamente la volontà di cancellare certi volti dal suo spazio, di non concedere più nemmeno un saluto. Con le persone a cui voleva bene era esattamente il contrario. Aperta, disponibile, solare, sensibile, colta. Non credo ai rimorsi di tutti quelli che comportandosi per anni da imbecilli, oggi dicono "avrei potuto... avrei dovuto...". Tra i nomi famosi credo solo alla sincerità di Mina, della Vanoni, Zero, Dori Ghezzi. Sono gli unici nomi che le ho sentito pronunciare spesso con grande affetto, e a lei credo.Tutto quello che sto dicendo è quello che ho visto e sentito personalmente. Purtroppo avrei voluto conoscerla meglio, ma il tempo a disposizione è scaduto troppo presto." Dario.
________Maxmax
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martedì 11 maggio 2010, 0:34 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Oggi, in cura presso una clinica in Brianza, ho incontrato Loredana Bertè, che aspettava seduta con un cappello in testa. Un signore la riconosce e le chiede "Ma lei è Loredana Bertè?" Risposta: "No sono Tina Turner" Morale: ancora qualche seduta fisioterapica e poi... è rimessa nuovo... Ecco un suo ricordo di Mimì: MIMI' LASCIATA MORIRE ...... 19 MAGGIO 2005 - ROMA - Loredana Bertè piange in diretta, piange e accusa: "Tutta quella gente, invece di venire solo per curiosità ai funerali di Mimì, sarebbe potuta andare ai suoi concerti. Chissà forse Mimì allora si sarebbe sentita meno sola, forse non sarebbe morta". Avvolta in un pullover giallo, con gli occhi protetti dagli occhiali neri, la bocca che spesso si contrae in una smorfia di pianto, ieri sera a Tempo Reale Loredana nel ricordare la sorella Mia ha avuto parole dure per tutti. Per lo Stato: "Perchè nessuno ha soccorso Mia, l' hanno lasciata due giorni morta dentro casa". Per l' interesse della gente: "Ai funerali ci hanno braccato, volevano vedere i cantanti...". Per i giornalisti: "Adesso ne parlate bene, ma vi ricordate quando dicevate che portava sfortuna, e l' avete isolata, per dieci anni?". E poi esplode: "Che Mia era stata cremata l' ho dovuto apprendere dalla televisione, nessuno mi aveva avvertito". Ma Loredana Bertè ha avuto anche dei momenti di dolcezza e di allegria nel corso del Ricordo di Mimì che Tempo Reale ha dedicato ieri sera a Mia Martini, soprattutto di fronte alle testimonianze di affetto dei giovani di Bagnara Calabra, dove Mia e Loredana sono nate. "Sì, è vero litigavamo, ma erano litigi d' amore...". Poi Loredana si rabbuia di nuovo e ricorda: "Noi non abbiamo mai avuto una famiglia. Mia ed io eravamo la famiglia visto che avevamo scelto di fare questo mestiere contro la volontà di tutti". "Adesso però dopo lo scempio di quel funerale pubblico - dice ancora la Bertè - noi, tutti quelli che volevamo bene a Mimì, faremo una bellissima messa cantata nella chiesa degli Artisti a Roma. Ma la cosa più commovente - annuncia Loredana - l' hanno fatta a Gerusalemme, dove hanno dato a un bosco il nome di Mimì, in ricordo di mia sorella". Sullo schermo appaiono i ragazzi di Bagnara Calabra, città a cui Mia era legatissima, poi il toccante ricordo di una zia: "Quando veniva qui si metteva le mia camice da notte e ogni tanto voleva dormire con me. Gli uomini? Io so che Mimì ne ha amato uno solo, ma lo ha amato davvero". Sul finale torna la voce di Mia, in un video di alcuni anni fa, sullo sfondo Bagnara Calabra. Mimì e la solitudine. Canto per me, recita infatti la sua canzone. Loredana piange e mormora: "Sono stata felice di venire qui per parlare ancora una volta di mia sorella, di Mimì". ...... _________Maxmax
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mercoledì 12 maggio 2010, 22:56 |
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Manovella
Nuovo iscritto
Iscritto il: martedì 27 novembre 2007, 21:47 Messaggi: 6 Località: Prov.Napoli
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Lei è una dei pochi artisti italiani che mi fa venire i brividi... La sua voce riesce a graffiare ed accarezzare nello stesso momento... favolosa.. ciao mimì, manchi a tutti noi!
"Io non so l'amore vero che sorriso ha..."
_________________ "It's in your heart It's in your art, your beauty Even in this world of lies There's purity You've got innocence In your eyes Even in this world of lies You're still hopeful" JeffBuckley
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domenica 16 maggio 2010, 17:26 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Ciao Mimì, sono passati 16 anni da quando sei volata in cielo.. E da lassù mi sembra di sentire la tua voce che canta queste parole d'amore.......
Piccolo uomo Mia Martini
( Dario Baldan Bembo - Michelangelo La Bionda - Bruno Lauzi - Ricchi)
Due mani fredde nelle tue bianche colombe dell'addio che giorno triste questo mio oggi tu ti liberi di me di me che sono tanto fragile e senza te mi perdero' piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna morirei e l'ultima occasione per vivere vedrai che non la perdero no e l'ultima occasione per vivere avro sbagliato si lo so ma insieme a te ci riusciro' percio ti dico piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna muoio se mi lascerai aria di pioggia su di noi tu non mi parli piu cos'hai certo se fossi al posto tuo io so gia che cosa ti direi da sola mi farei un rimprovero e dopo mi perdonerei piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna morirei e l'ultima occasione per vivere vedrai che non la perdero' io posso io devo io voglio vivere e insieme a te ci riusciro' io devo farlo e' l'ultima occasione per vivere vedrai che non la perdero' perche io posso io devo io voglio vivere ci riusciremo insieme piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna muoio se mi lascerai piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna sola morirei piccolo uomo non mandarmi via io piccola donna muoio se mi lascerai
Mimì, sempre nei nostri cuori.
_______Maxmax
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giovedì 12 maggio 2011, 23:12 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Già 17 anni sono trascorsi da quando la televisione diede la triste notizia della morte di Mia Martini avvenuta il 12 maggio 1995. Sembra ieri, ma oggi, più che mai, è una stella del firmamento musicale, inamovibile, dentro i cuori dei fans, vecchi e nuovi...
Eternamente presente con il suo canto appassionato...
_________Maxmax
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sabato 12 maggio 2012, 0:20 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
Sono 18 anni che sei volata in cielo Mimì. Ti ricordo sempre con grande affetto. La tua voce e la tua musica delizia i nostri cuori.
Da il Messaggero
ROMA Una grande solitudine. Questo trasmettono le 120 pagine di Mi chiamo... (Skira), di Aldo Nove, che si cala nelle ultime ore di Mia Martini. Un senso della fine sin dall’inizio, tranne quando si pronuncia la parola musica,àncora di salvezza. Anzi musica come la salvezza ancòra, ogni volta che Mimì deve risalire dal fondo. E’ un monologo, buio e a singhiozzi quando è al presente, più narrativo e fanciullesco quando ripercorre l’adolescenza. Era nata nel ’47 a Bagnara Calabra, Domenica Berté, con una propensione all’arte. Poesie, Il Piccolo Principe e Pinocchio alla mano, tanta voglia di fare la cantante. Uguale che fare la mignotta, secondo chi la spingeva piuttosto a studiare. Da un teatrino alla prima audizione a Milano, dove la sua voce colpì subito. Ma l’aspetto no. Era strana. Né bella né brutta, vestita da hippy e con la bombetta di Charlot. L’ARRESTO I primi festival e poi, proprio sul più bello, l’arresto per pochi grammi di hashish e la punizione nel girone delle assassine. Ma lei cantava di notte, in cella, e le detenute la stavano ad ascoltare. Tutto da rifare. Mimì Berté fa concerti, al Piper la notano ed è solo questione di trovarle un nome. Mia, come Farrow, e Martini, come la cosa italiana più famosa al mondo dopo la pizza. Un nome pronunciato da tutti e che, invidiato, diventa tabù. C’è da «pagare il prezzo del talento perché la bravura degli altri è un’offesa personale» scrive Mimì-Nove. L’incubo comincia una sera. Piove forte prima del concerto e lei dice che quel telone malmesso non terrà. Crolla, e le voci che Mimì porti disgrazia cominciano a girare. Tempo dopo, due ragazzi del suo gruppo si schiantano con la macchina e l’equazione è fatta: colpa sua, della iettatrice. LA PERSECUZIONE Sembra uno scherzo, diventa una persecuzione. Ogni coincidenza letta con esercizi di malvagia fantasia. Ma Mimì ha una voce miracolosa e finisce sui cartelloni insieme a quello di Charles Aznavour. Trionfa in Francia, la paragonano alla Piaf. Quando torna in Italia, ricomincia daccapo, tra gli inciampi della superstizione. Se la invitano al Festivalbar, gli altri artisti si ritirano. Dalle trasmissioni cancellano la sue canzoni. Ogni lampadina fulminata è colpa sua, ogni imprevisto «è stata quella lì». L’innominabile. Allora le si cancellò la voce: due operazioni e otto mesi senza cantare. Tutto da rifare. Si rilancia con E non finisce mica il cielo, si ritira, stupisce con Almeno tu nell’universo, La nevicata del ’56, Gli uomini non cambiano, Cu’mme. Intorno al nome di Mimì si gioca con «mostruosa leggerezza», ché a forza di dirle, certe cose, quasi convincono pure lei. L’insostenibile pesantezza di caricarsi la più farneticante delle infamie. L’innominabile. Come il testo di Beckett in cui il personaggio, a forza di su e giù, resta immobile. «Bisogna continuare, non posso continuare, io continuo». Così è Mimì in Mi chiamo... Sprofonda e risale. Il monologo si ispira a La voce umana di Cocteau, portato al cinema da Rossellini. Qui Mimì, come fu Anna Magnani, mendica amore e si prepara all’addio. Nella mimesi quasi scompare lo stile di Aldo Nove, che tribola con una donna che nemmeno conosceva. Spiega l’autore: «Ho frequentato molto Gianna Bigazzi, la persona più vicina a Mimì, e tramite i suoi racconti ho sentito una forte compassione, in senso etimologico». Nella biografia romanzata, tanti episodi tristi, tutti veri. Aggiunge Nove: «Ha passato vent’anni di oppressioni quotidiane, un’inciviltà da medioevo. Come essere sufficientemente forti davanti a tanta ignoranza? La sua voce però resta. Nessuno ha la sua l’intensità, il suo strazio, il suo blues». A maggio sono 18 anni che se ne è andata, a giugno il libro diventa uno spettacolo teatrale con protagonista Erika Urban. Affinché Mimì sia la più nominata.
________Maxmax
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domenica 12 maggio 2013, 0:36 |
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MaxMax
Utente anziano
Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:21 Messaggi: 267 Località: Brianza
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Re: Ciao, Mimì, 12 maggio 1995
12 maggio 1995, a 47 anni Mia Martini ci lascia....
Il ricordo che pochi giorni fa la sorella Loredana fa ad una manifestazione nella sua Calabria.
Bandabertè 1974 - 2014", il tour che celebra i quarant'anni di successi di Loredana Bertè, è arrivato nella sua Calabria accolto da un pubblico straordinario e da un entusiasmo incontenibile. Per l'artista, nata come sua sorella Mia Martini a Bagnara Calabra, è stato un autentico trionfo. E' stato un tripudio di applausi, cori, balli collettivi, fino al commosso saluto finale con il teatro Cilea di Reggio Calabria gremito. Il concerto è stato un ennesimo successo di "Fatti di Musica Radio Juke Box 2014", la rassegna del miglior live d'autore ideata e diretta da Ruggero Pegna. Anche alla Bertè, come è stato in questi anni per i nomi più prestigiosi della musica italiana e internazionale, è stato consegnato il "Riccio d'Argento" del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, premio ai miglior live d'autore dell'anno. Al fianco di Loredana, bravissimi tutti i musicisti della sua nuova Bandabertè: Alberto Linari alle tastiere, Andrea Morelli e Alessandro De Crescenzo alle chitarre, Pier Mingotti al basso, Ivano Zanotti "The big drummer" alla batteria e la storica vocalist, amica di una vita e Special Guest del tour, Aida Cooper. Commoventi gli affettuosi omaggi alla sorella Mia Martini, in memoria della quale, Loredana ha alzato sul palco il piatto originale che vinse per la prima volta nel 1982 a Sanremo, il Premio della Critica Mia Martini, consegnandolo ad Aida Cooper. "Questo è il vero Premio Mia Martini, voluto da milioni di italiani - ha affermato Loredana davanti ad un pubblico visibilmente commosso - "Nessun altro speculi su di lei e sul suo nome".
_________Maxmax
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lunedì 12 maggio 2014, 0:25 |
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