ma certo mia cara giulia tu hai perfettamente ragione e ti ringrazio per le informazioni,è bene sapere tutto e non nascondere la testa sotto la sabbia,dico solo però che non dovremmo farne un ossessione altrimenti non vivremmo più e non ci godremmo una vita che nonostante tutto potrebbe essere abbastanza normale nonostante la malattia....

Brava ALESSANDRA ,
è questo il ragionamento giusto e la strada giusta da intraprendere ,
il resto son tutti perditempi solo tanto per chiaccherare ma che in concreto non portano nulla anzi peggiorano e di tanto la situtazione.
Brava così ! continua così !
MASSIMO

Sinceramente non credo che gli oculisti che dicono queste cose lo facciano solo tanto per chiacchierare o per il gusto sadico di spaventare il paziente (magari fossero solo chiacchiere ).
Oltre alla teoria poi ci sono anche le esperienze sul campo di persone con grossi problemi di rigetto anche dopo molti anni dall'intervento

hai ragione giulia ma i rischi c sono in qualsiasi intervento anche banale...certo è meglio saperle certe cose anche per decidere che cosa fare

Guarda il punto è proprio questo, perchè altri interventi chirurgici sono rischiosi soltanto durante l'operazione (e forse magari hanno qualche rischio nel periodo della convalescenza), ma il rischio a un certo momento finisce, non ci sarà per sempre, mentre nel trapianto di cornea il rischio di rigetto ci sarà per sempre, non finirà mai (perchè quella cornea sarà sempre quella di un'altra persona).
Qua sta la differenza fondamentale, altri interventi sono rischiosi soltanto per un tempo limitato, il trapianto ha questo rischio per sempre

lo so cosa vuoi dire..io sono d'aprile con il rigetto e quindi so anche cosa comporta

Guarda anch'io non mi preocuperei più di tanto se il rischio di rigetto ci fosse come c'è, ma a un certo punto si potesse dire che basta, è finito, ma con il trapianto perforante non è così.
Mi dispiace moltissimo per te, ma tu purtroppo sei un altro esempio del genere da quello che mi dici.
Con il trapianto lamellare sembra che le cose stiano diversamente, e che il rischio di rigetto sia perlopiù temporaneo e minore, perciò per me, se dovesse essere, ci saranno le porte aperte solo per questo tipo di intervento.
Detto tutto ciò speriamo solo che la ricerca scientifica riesca a fare qualcosa per risolvere questo problema del rigetto

speriamo

il problema della ricerca è il solito per tutti i campi medici, vi sono alcuni problemi di base secondo me:
1) si tende sempre a ricercare una cura per i sintomi (farmaci, chirurgia, etc...), e raramente per le cause. Questo perchè la maggior parte delle malattie ha una causa troppo semplice da correggere e a costo zero: l'alimentazione. Le industrie lo sanno, le case farmaceutiche lo sanno, alcuni medici e centri pure...e andrebbero tutti in fallimenti.
Questo vale per una gran parte dei problemi cardiovascolari, tumori, diabete, dermatiti, malattie croniche e degenerative, etc...cambia la dieta, spariscono le malattie.
2) la cooperazione tra centri di ricerca è ancora insufficiente, e la competizione non sempre fa bene.

nel caso del cheratocono è forse ancora più grave la situazione perchè:
3) è una malattia rara = poca convenienza. Questo succede quando si privatizza tutto e anche la ricerca finisce per dipendere solo da interessi economici.
4) è una giungla di interessi e di settori: produttori di lenti, occhiali, ora ottici che fanno operazioni privatamente, etc...

Il cross è una grande invenzione, nessuno ha mai affermato che sia una cura, è detto chiaramente che è solo un tentativo per bloccare la progressione e non dà garanzie. Non funziona su tutti? Sicuramente, però nessuna cura funziona su tutti, tutto in medicina si basa su percentuali %. L'importante è che funzioni su qualcuno, e non arrechi danni a troppi. Visto che è cosi, secondo me resta un ottima trovata, in attesa di qualcosa che vada alla radice del problema. Non voglio credere che sia cosi complicato capire la causa della malattia, ma per i punti detti sopra (soprattutto il 3) saremo costretti forse ad aspettare anni.

Infine, riguardo il rigetto, una domanda: con le cornee artificiali (e a che punto siamo?) questo rischio si dovrebbe ridurre ulteriormente o eliminare del tutto, giusto?