Cassazione: laurea obbligatoria per gli omeopati
ROMA (6 settembre) - Per fare l'omeopata ci vuole la laurea in medicina. L'ha stabilito la Corte di cassazione (con la sentenza numero 34.200) a proposito di una condanna del tribunale di Modena a un "medico non convenzionale", per esercizio abusivo della professione. Il "dottore" senza laurea, dopo la condanna, è stato assolto dalla Corte d'appello di Bologna perché, secondo i suoi pazienti, non effettuava atti riconducibili alla professione medica.
La Cassazione ha revocato l'assoluzione e ha ribadito che chi esercita l'attività medica abusivamente, in qualsiasi forma, è punibile secondo l'articolo 348 del codice penale. Non sono stati considerati come attenuanti nemmeno la consapevolezza dei pazienti circa il fatto che l'omeopata non fosse laureato e la natura “innocua” delle prescrizioni. Da piazza Cavour, infatti, fanno sapere che l'omeopatia così come la chiropratica, l'agopuntura, i massaggi terapeutici, l'ipnosi curativa, la fitoterapia e l'idrologia sono terapie non convenzionali finalizzate sempre «alla diagnosi e alla cura delle malattie dell'uomo», perciò sono di esclusiva competenza dei medici.
Non si agitino, però, estetiste, ottici e dietisti. La Corte ha precisato, infatti, che
non c'è bisogno della laurea per effettuare la depilazione con aghi elettrici, la misurazione della vista, l'applicazione di lenti a contatto, per rilevare la pressione arteriosa e fare consulenze dietetiche o estetiche.
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