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libro sul trapianto lamellare 
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Messaggio libro sul trapianto lamellare
Riporto dal sito Saluter

Sono due oculisti dell’Azienda Usl di Bologna, Luigi Fontana e Giorgio Tassinari, i curatori dell’unico testo a livello mondiale sul trapianto lamellare della cornea.
L’oculistica dell’Ospedale Maggiore di Bologna, è stata tra i primi in Italia ad adottare e affinare il trapianto lamellare della cornea, tanto da diventare un importante centro di riferimento nazionale per l’utilizzo di questa metodologia di trapianto.

(21/12/2007) - <Azienda> - E’ coordinato da due oculisti dell’Azienda USL di Bologna, Luigi Fontana e Giorgio Tassinari, rispettivamente responsabile della Banca delle Cornee e direttore di Oculistica dell’Ospedale Maggiore, il primo e unico testo didattico a livello mondiale che tratta dei nuovi trapianti di cornea lamellare, Atlas of Lamellar Keratoplasty Fabiano Editore. Il libro, che vede la partecipazione di numerosi autori stranieri, tratta dei nuovi trapianti di cornea che stanno rivoluzionando la chirurgia corneale trapiantologica mondiale.

Il trapianto lamellare della cornea è una tecnica raffinata che consente di asportare solo gli strati malati della cornea sostituendoli con strati equivalenti prelevati da una cornea sana di un donatore. Ciò consente di non dover sostituire interamente la cornea.

L’oculistica dell’Ospedale Maggiore di Bologna, è stata tra i primi in Italia ad adottare e affinare il trapianto lamellare della cornea, tanto da diventare un importante centro di riferimento nazionale per l’utilizzo di questa metodologia di trapianto. Nel 2006, presso l’Ospedale Maggiore sono stati eseguiti 73 trapianti di cornea lamellari su un totale di 116 trapianti.

Il trapianto lamellare della cornea, che sta progressivamente sostituendo i trapianti integrali di cornea, ha notevoli vantaggi rispetto a quello “classico”: sostituendo, infatti, il solo strato ammalato e preservando quelli sani circostanti si ottengono gli stessi risultati del trapianto classico, ma con il vantaggio di un intervento meno invasivo, con un più rapido recupero visivo e minori complicanze tra cui anche il rigetto immunologico. La versatilità di questi nuovi trapianti è tale da poter essere applicata al trattamento delle più comuni malattie della cornea: il cheratocono, le distrofie corneali e le opacità corneali da infezioni virali (erpetiche) o batteriche e da traumi.

Il trapianto lamellare, inoltre, consente di utilizzare una percentuale notevolmente maggiore delle cornee donate: prima che si affermasse questa tecnica oltre il 60% delle cornee donate risultavano non idonee al trapianto, ora quelle non idonee si aggirano attorno al 45%. Ciò è possibile grazie alla particolare struttura stratificata della cornea, formata sostanzialmente da tre strati ciascuno dei quali può essere soggetto allo sviluppo di malattie che possono portare alla riduzione della vista del paziente. Uno studio recente condotto presso l’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Maggiore, pubblicato su una prestigiosa rivista americana, sottolinea i favorevoli risultati visivi che si possono ottenere con queste nuove metodiche di chirurgia lamellare della cornea e soprattutto l’elevato livello di sicurezza nei confronti del rischio di rigetto della cornea trapiantata.


(cmq io il rigetto anche se solo stromale l'ho avuto anche con la lamellare)

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Machi


venerdì 21 dicembre 2007, 18:39
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ma tu machi sei bionica :oops:

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Alby 25 anni Roma


venerdì 21 dicembre 2007, 18:42
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grazie dell'esaudiente spiegazione :wink: ,ma non si puo' avere anche noi questo libro?????????????

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venerdì 21 dicembre 2007, 19:53
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La tecnica sembra interessante e devo dire che rispetto a un intervento di cheratoplastica perforante lo reputo piu accessibile (psicologicamente parlando), anche se sempre di trapianto si tratta e come tale, come dice machi, il rischio di rigetto c'è, anche se è limitato...
Non ho capito bene se con questo tipo di intervento si può correggere anche la miopia oltre al cono... sarebbe come prendere due piccioni con una fava!!
Qualcuno saprebbe chiarirmi un po le idee?!? :roll:


giovedì 27 dicembre 2007, 19:24
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koko ha scritto:
il rischio di rigetto c'è, anche se è limitato...
Non ho capito bene se con questo tipo di intervento si può correggere anche la miopia oltre al cono... sarebbe come prendere due piccioni con una fava!!
Qualcuno saprebbe chiarirmi un po le idee?!?

Nella cheratoplastica lamellare non viene toccato lo strato più profondo della cornea: l'endotelio, da cui può originare il tipo più pericoloso di rigetto; per cui teoricamente i casi di rigetto che possono presentarsi dovrebbero essere sempre trattati con successo attraverso i farmaci, escludendo il rischio di fallimento post-operatorio legato a questa causa.
Il discorso della miopia non è così semplice: con il cheratocono spesso (in realtà praticamente sempre...) si origina una forma di miopia diversa da quella classica (dovuta all'eccessiva lunghezza di tutto l'occhio) che dipende dall'abnorme curvatura della cornea. Chi era già miope prima di scoprire il cheratocono (come me ad esempio...) avrà entrambi i difetti a sommarsi.
Dopo un'eventuale trapianto i problemi causati dal cheratocono dovrebbero scomparire, però nella maggior parte dei casi si avranno altri difetti refrattivi dovuti all'operazione stessa (ma che non hanno nulla a che fare con il precedente cheratocono), comunque la miopia congenita non sparirà.
Per farla breve: dopo il trapianto di solito residua una certa quantità di miopia ed astigmatismo, che però essendo perlopiù difetti di natura più regolare (ovviamente ci sono delle eccezioni) possono essere corretti meglio con occhiali o lac.

CIAO
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venerdì 28 dicembre 2007, 18:12
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Edo87 ha scritto:
Per farla breve: dopo il trapianto di solito residua una certa quantità di miopia ed astigmatismo, che però essendo perlopiù difetti di natura più regolare (ovviamente ci sono delle eccezioni) possono essere corretti meglio con occhiali o lac.


sei sicuro? io sapevo che anche l'astigmatismo post-cheratoplastica di solito è irregolare...

per quanto riguarda il rigetto nel trapianto lamellare hai ragione, infatti nel mio caso è stato curato solo con cortisone topico e la cornea è tornata trasparente.

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Machi


venerdì 28 dicembre 2007, 18:22
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Grazie per la risposta.. insomma non se ne esce del tutto eh? ... immaginavo... E per quanto riguarda il problema dell'opacizzazione se ne sa qualcosa? Ho letto da qualche parte sul forum che l'applicazione dello strato di cornea del donatore a volte non combacia perfettamente con lo strato di cornea rimasto dopo l'asportazione di quello superficiale e questo genera un opacizzazione con evidenti difetti del visus.
Approfitto della gentilezza per fare un altra domanda... ma l'uso delle LAC rigide o semirigide, provoca un peggioramento del kono o in qualche modo lo blocca ed evita che il cono si acutizzi?


venerdì 28 dicembre 2007, 18:27
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koko ha scritto:
E per quanto riguarda il problema dell'opacizzazione se ne sa qualcosa? Ho letto da qualche parte sul forum che l'applicazione dello strato di cornea del donatore a volte non combacia perfettamente con lo strato di cornea rimasto dopo l'asportazione di quello superficiale e questo genera un opacizzazione con evidenti difetti del visus.


da quello che ho capito io, questo accadeva con i primi trapianti lamellari e infatti pur essendo una tecnica conosciuta da molti anni, è solo recentemente che ha iniziato a essere usata con maggiore frequenza.
ora il recupero visivo dopo un trapianto lamellare è confrontabile con quello dopo una cheratoplastica perforante, però sono maggiori i tempi di recupero, proprio perchè i due lembi (il tuo e quello del donatore) si devono adattare l'uno all'altro...

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venerdì 28 dicembre 2007, 18:34
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machi ha scritto:
koko ha scritto:
E per quanto riguarda il problema dell'opacizzazione se ne sa qualcosa? Ho letto da qualche parte sul forum che l'applicazione dello strato di cornea del donatore a volte non combacia perfettamente con lo strato di cornea rimasto dopo l'asportazione di quello superficiale e questo genera un opacizzazione con evidenti difetti del visus.


da quello che ho capito io, questo accadeva con i primi trapianti lamellari e infatti pur essendo una tecnica conosciuta da molti anni, è solo recentemente che ha iniziato a essere usata con maggiore frequenza.
ora il recupero visivo dopo un trapianto lamellare è confrontabile con quello dopo una cheratoplastica perforante, però sono maggiori i tempi di recupero, proprio perchè i due lembi (il tuo e quello del donatore) si devono adattare l'uno all'altro...


Grazie per le risposte. Tu che hai fatto la lamellare, posso chiederti se hai anche recuperato il difetto visivo o se per quello devi usare lac e okkiali?


venerdì 28 dicembre 2007, 18:46
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koko ha scritto:
Grazie per le risposte. Tu che hai fatto la lamellare, posso chiederti se hai anche recuperato il difetto visivo o se per quello devi usare lac e okkiali?


non devi chiedere a me per un sacco di motivi: (1) anche se scrivo su questo forum io non avevo il cheratocono ma ho avuto un herpes alla cornea e sono arrivata al trapianto per questo (2) ho avuto varie complicanze, tra cui rigetto stromale e punti che non tenevano, sono stati prima ridistribuiti poi tolti e rimessi ma alla fine me li hanno comunque dovuti togliere prima del previsto e questo ha generato un elevato astigmatismo irregolare residuo (tra le 15 e le 20 diottrie da quello che ho capito) quindi io a occhio nudo vedo 0/10, con occhiali non correggo e invece correggo solo con lac RGP, fino a 8/10... però ti ripeto io sono un caso speciale (e i trapianti per herpes danno molte più complicazioni)...

prima che i punti iniziassero ad allentarsi e prima del rigetto a sei mesi dal trapianto ci vedevo 3-4/10 a occhio nudo e 5-6 con occhiali quindi il tutto sembrava promettente...

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venerdì 28 dicembre 2007, 19:00
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machi ha scritto:
sei sicuro? io sapevo che anche l'astigmatismo post-cheratoplastica di solito è irregolare...

Forse mi sono espresso male... l'astigmatismo è comunque irregolare ma in genere meno rispetto a quello che presenta un cheratocono arrivato al punto da necessitare di una cheratoplastica. Infatti gli occhiali, del tutto inutili per chi si ritrova con un 3°/4° stadio di cheratocono, riescono in genere a correggere abbastanza (alle volte del tutto) i difetti residui post-trapianto.

koko ha scritto:
Ho letto da qualche parte sul forum che l'applicazione dello strato di cornea del donatore a volte non combacia perfettamente con lo strato di cornea rimasto dopo l'asportazione di quello superficiale e questo genera un opacizzazione con evidenti difetti del visus.

Adesso esiste anche il trapianto lamellare con laser a fetmosecondi attraverso il quale è possibile modellare lembo del donatore per fare in modo che combaci il più possibile con la cornea ricevente.

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sabato 29 dicembre 2007, 0:35
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Edo87 ha scritto:
machi ha scritto:
sei sicuro? io sapevo che anche l'astigmatismo post-cheratoplastica di solito è irregolare...

Forse mi sono espresso male... l'astigmatismo è comunque irregolare ma in genere meno rispetto a quello che presenta un cheratocono arrivato al punto da necessitare di una cheratoplastica. Infatti gli occhiali, del tutto inutili per chi si ritrova con un 3°/4° stadio di cheratocono, riescono in genere a correggere abbastanza (alle volte del tutto) i difetti residui post-trapianto.

koko ha scritto:
Ho letto da qualche parte sul forum che l'applicazione dello strato di cornea del donatore a volte non combacia perfettamente con lo strato di cornea rimasto dopo l'asportazione di quello superficiale e questo genera un opacizzazione con evidenti difetti del visus.

Adesso esiste anche il trapianto lamellare con laser a fetmosecondi attraverso il quale è possibile modellare lembo del donatore per fare in modo che combaci il più possibile con la cornea ricevente.

CIAO
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Grazie!! Almeno questa è una notizia incoraggiante :wink:
Sapete anche dirmi se all'osp maggiore di bologna adottano questa tecnica oppure hanno ancora quella vecchia?


sabato 29 dicembre 2007, 11:45
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grandissimi i professori tassinari e fontana! io sono stato operato a bologna dal professor fontana nel maggio 2006, è un genio! e qualche mese prima ero stato visitato privatamente nel suo studio di ferrara dal professor tassinari.
sono davvero due geni!!!

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pino da mantova


mercoledì 2 gennaio 2008, 21:36
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ah giusto.... nn si puo avere questo libro ? mi piacerebbe avere anche conoscere qualche espeerienza di chi è stato operato come me a bologna dal dottor fontana.

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pino da mantova


mercoledì 2 gennaio 2008, 21:38
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cmq.... io ho avuto un trapianto lamellare, prima praticamente vedevo meno di un decimo ora sono arrivato ad avere sette decimi. purtroppo ho il cheratocono anche all'occhio sinistro anche se la situazione è migliore rispetto a quella che avevo all'occhio destro e so gia che prima o poi dovrò operarmi ancora e mi farò operare a bologna, ho fiducia in loro!

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pino da mantova


mercoledì 2 gennaio 2008, 21:41
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