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Trans-epiteliale si o no? PDF Stampa E-mail
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Il  trattamento CCl , ha mostrato ottimi risultati in molti  studi, circa la capacità di  rafforzamento della cornea nei pazienti affetti da cheratocono progressivo. Il trattamento agisce aumentando i legami incrociati  all'interno dello stroma corneale, grazie all'applicazione combinata  di  luce ultravioletta e riboflavina.

Affinché il trattamento sia efficace, sia i raggi UV che la riboflavina, devono essere assorbiti dallo stroma corneale. Sopra la stroma poggia l'epitelio, lo strato superiore della cornea che si rigenera molto velocemente. Trattare una cornea con l'epitelio in situ riduce l'efficacia del Cross-Linking, in quanto, lo strato superficiale  agisce come una barriera, sia per  le radiazioni  UV  che per la  soluzione di riboflavina.

 

Gli studi dimostrano che senza la rimozione dell'epitelio,  la penetrazione della  luce UV e della riboflavina è estremamente ridotta e ne consegue un minor effetto rinforzante per la cornea.

Alcuni chirurghi, hanno espresso preoccupazione  circa l'eventualità di trattare l'occhio con questa metodica,  in quanto non rimuovere l'epitelio,  potrebbe comportare un  rischio più elevato per cataratta o danno maculare,  poichè la riboflavina, che ricopre anche un ruolo protettivo nei confronti delle radiazioni UV,  è meno assorbita dalla stroma, e spesso si rende necessario  un livello di raggi UV maggiore, rispetto al trattamento classico.


La maggior parte dei medici oculisti che attualmente forniscono il trattamento di Cross-Linking corneale,  rimuovono l'epitelio per la massima efficacia.  

La rimozione epiteliale aumenta i tempi di recupero e comporta un certo grado di disagio al paziente,  ma massimizza sicuramente l'efficacia del trattamento.

 

fonte:Help-Keratoconus.com

 
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